Incalzato dalle decine di migliaia di firme (vedi e firma la nostra petizione) di protesta per il taglio di un quarto della copertura in bilancio del 5 per mille, da 400 milioni destinati lo scorso anno e a malapena sufficienti a 100 milioni previsti nella Legge di Stabilità già approvata alla Camera e ora al Senato, infastidito dall’attenzione che finalmente i media stanno comincinado a dare al tema della sparizione dell’unica vera norma di sussidiarietà fiscale (tanto sbandierata da questo Governo), Tremonti decide di mandare una letterina a Il Fatto per nascondersi dietro un dito.Scrive il ministro che se è vero “che in politica non esiste il copyright…il 5 per mille è però un’idea mia di cui sono orgoglioso” (vero). E continua “L’importo da me inizialmente previsto, pari a 400 milioni, è stato eroso da successive diverse scelte parlamentari…”, e questa è una bugia pazzesca! Infatti la Legge di Stabilità comprensiva di tabelle non è stata scritta in Parlamento ma da Tremonti e dai suoi uffici che a copertura del 5 per mille hanno previsto sin dal primo secondo solo 100 milioni di euro alla faccia dei contribuenti e delle organizzazioni non profit. Tremonti poi finisce “dimettendo” le vesti di ministro dell’Economia e delle Finanze per assumere quelle di semplice “peones” del Parlamento e promette “Io voterò per reintegrare la copertura…spero che molti parlamentari orientino il loro voto verso questa priorità”. Ovviamente Tremonti evita di dire se il Governo presenterà un emendamento.
Insomma, un’enorme bugia spedita al quotdiano di opposizione arrabbiata. La cosa triste è che quelli de Il Fatto ci cascano e se la bevono tutta. Noi, no.
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