Sale gioco. Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del Comune di Milano sulla limitazione d’orario
di Marco Dotti
Rovesciando la precedente sentenza del Tar, il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Milano. La limitazione dell’orario di ‘apertura delle sale gioco, disposta il 29 gennaio scorso con ordinanza da Palazzo Marino, è perfettamente legittima.
La sentenza, arrivata lunedì 15 luglio, è chiara: «La liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali non si applica alle case da gioco autorizzate ai sensi dell’articolo 88 del t.u.l.p.s».*
La chiusura rimane quindi fissata all’una di notte. Il Consiglio di Stato ha inoltre precisato che il regime dell’autorizzazione di polizia e i connessi controlli ai quali sono sottoposte le sale giochi rispondono alla necessità di tutela della sicurezza, dell’incolumità e della moralità pubblica, ritenendo che l’ordinanza risponda proprio a queste necessità e non leda il diritto alla libera iniziativa imprenditoriale.
Questa sentenza segna un punto importante nella campagna #NoSlot del Comune di Milano, in attesa che lo stesso Consiglio di Stato si pronunci sugli analoghi ricorsi presentati da altri comuni, primo fra tutti quello di Vicenza.
* = articolo 88 che recita: “La licenza per l’esercizio delle scommesse può essere concessa esclusivamente a soggetti concessionari o autorizzati da parte di Ministeri o di altri enti ai quali la legge riserva la facoltà di organizzazione e gestione delle scommesse, nonché a soggetti incaricati dal concessionario o dal titolare di autorizzazione in forza della stessa concessione o autorizzazione”).
#NoSlot
#Attiviamoci
@CommunitasBooks
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.