Anziani: da loro 82 miliardi di euro per bilanci familiari

L’ 80% degli anziani e’ composto da ”persone attive” che riescono a trasferire alle loro famiglie risorse per 82 miliardi di euro all’ anno, contribuendo cosi’ a coprire almeno il 15% delle speso sostenute dalle famiglie stesse. Emerge dal quinto Rapporto annuale di ricerca ”Essere Anziani oggi”. Sara’ proprio il rapporto, dedicato quest’ anno ai rapporti che intercorrono tra la generazione ”matura” e le altre generazioni, sul piano economico, psicologico e culturale, ad aprire domani a Riva del Garda la terza edizione di Gold Age, il Forum internazionale della Terza eta’ in calendario sino al 2 ottobre, a cura di 50&Piu’ Fenacom – Confcommercio e Palacongressi, con il coinvolgimento di ministri, assessori regionali e di enti locali, imprenditori. Nello studio si legge, tra l’ altro, che le risorse economiche trasferite dagli anziani alle famiglia arrivano a 82 miliardi di Euro l’ anno pari al 15% del totale delle spese delle famiglie italiane. Traspare anche una richiesta degli anziani di ”recuperare ruolo e responsabilita’ al fine di mantenersi ancora attivi e vitali” e parallelamente di un invito ai giovani di ”diventare piu’ autonome, indipendenti e responsabili”. Sabato mattina e’ quindi prevista la giornata del Ministero del lavoro e delle politiche sociali durante la quale saranno proposti al ministro Roberto Maroni i risultati sulla domanda di servizi da parte degli anziani. A Riva del Garda saranno poste le basi per la costituzione di un Tavolo permanente di confronto tra le associazioni di categoria chiamate a dare vita ad una sorta di Forum nazionale delle terza Eta’. Parallelamente si lavorera’ per la costituzione di una commissione di indagine sulla condizione degli anziani in Italia. Il rapporto curato da Nadio Delai, responsabile di Ermeneia, ribadisce che ”la maggioranza degli anziani italiani (circa l’ 80%) sono persone attive che reclamano diritto di piena cittadinanza e dunque, accanto la miglioramento delle politiche di tipo assistenziale per quella minoranza di anziani che vive in modo assai problematico la Terza eta’, occorre attivare e promuovere politiche di promozione sociale”. Al riguardo evidenzia ”il valore sociale del volontariato quale forma di aggregazione capace di far nascere vitali reti di amicizia tra persone, ma anche di fornire un esempio alle generazioni piu’ giovani”.