Il nichilismo dei criceti

di Marco Dotti

Concedere diritti a tutti per tutto è una cosa molto “smart”. Passare all’atto è tutta un’altra faccenda. Ho fatto un calcolo su me stesso e ho notato che, ogni mattina, mi sveglio con 52 diritti che formalmente – come cittadino, come consumatore, come lavoratore, come utente di una banca, come “europeo”, come viaggiatore etc – mi spetterebbero, ma per una ragione o per l’altra finiscono per non spettarmi affatto. Ogni anno, i “miei” nuovi diritti aumentano in percentuale dell’8%, ma l’effettività dei vecchi cala del 22%.

Viene il sospetto che questa retorica sui diritti – a proposito, e l’urgentissimo jus soli che fine ha fatto? – sia un nichilismo da criceti. Sulla ruota il criceto corre rincorrendo la propria coda. Gli basterebbe scartare di lato, per capire, per scegliere, ma non lo fa. Decidere è difficile, correre sulla ruota, ossia non decidere affatto, in fondo in fondo è rassicurante.

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