Le cose si mettono davvero male nello Zimbabwe. È di questa mattina la notizia che il presidente, Robert Mugabe, ha nominato per il suo partito Zanu-Pf 14 ministri, fra cui i tre cruciali di difesa, interno e finanze. È quanto si apprende da una nota dell’ufficio di presidenza ad Harare, riportata dal quotidiano locale “The Standard”. Una decisione che a questo punto rischia di vanificare l’accordo faticosamente raggiunto il mese scorso con l’opposizione per la condivisione del potere. Fra gli altri dicasteri attribuiti allo Zanu-Pf, anche giustizia e comunicazione, mentre al partito d’opposizione, il Movimento per il Cambiamento democratico (Mdc) di Morgan Tsvangirai andrebbero 13 dicasteri, fra cui gli affari costituzionali e quelli parlamentari. E’ chiaro che Mugabe, come al solito, vuole continuare a fare il bello e il cattivo tempo avendo il pieno controllo del Paese: una scelta unilaterale e sprezzante, secondo l’opposizione, che mette davvero a repentaglio l’intero Paese. Per chi segue con passione le vicende dello Zimbabwe, quanto sta avvenendo è motivo di grande apprensione, non foss’altro perché il rischio è quello di una guerra civile che penalizzerebbe la già stremata popolazione civile.
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