In Africa sono tutti euforici per la vittoria di Barack Obama. È comprensibile e fa davvero piacere avendo il nuovo “Numero Uno” della Casa Bianca sangue dell’etnia Lwo da parte paterna. L’elezione di Obama, in questa prospettiva, ha più un significato interculturale che politico nelle relazioni tra il Nord e il Sud del mondo. Detto questo bisognerà vedere concretamente, alla prova dei fatti, cosa farà il nuovo presidente Usa per aiutare il continente africano. Ad esempio, Obama continuerà a procrastinare nel tempo il “bilateralismo” tanto caro ai suoi predecessori (Bill Clinton e George W. Bush), in aperta concorrenza nei confronti di quello destrutturante di marca cinese? Il rischio, inutile nasconderselo, è quello di una sorta di parcellazione dell’Africa che riproporrebbe il clima della “guerra fredda” caratterizzato dal controllo straniero delle cosiddette aree d’interesse strategico legate alle fonti energetiche e minerarie. A differenza però del passato, in cui a dettare le regole del gioco erano gli Stati Uniti e l’ex Unione Sovietica, oggi il pericolo è quello di una frammentazione dello scenario geopolitico. Il motivo è semplice: in questi ultimi tempi, gli attori internazionali presenti in Africa sono molti di più: oltre agli statunitensi, russi e cinesi, ci sono sul campo gli indiani, i giapponesi, i Paesi arabi, per non parlare delle ex potenze coloniali, Francia in primis. Insomma quello che voglio dire è che gli “appetiti stranieri” costituiscono un fattore altamente destabilizzante per il continente, proprio come sta avvenendo in questi giorni nella regione congolese del Kivu, ricchissima di risorse minerarie. E cosa dire della crisi finanziaria internazionale che sta determinando una forte contrazione dei fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo? Vi è poi la questione della cancellazione del debito estero contratto dai Paesi africani, unitamente al rilancio di una “governance” equa e solidale, rispettosa della dignità dei popoli africani. Obama ce la farà? Voi, cari amici lettori, cosa pensate?
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