Ci voleva un cinquantenne di nazionalità cinese per far sorridere qualcuno in Somalia. E sì perché lo scorso fine settimana un certo Yue Zhong è stato arrestato a un posto di blocco a Bosaso, nella regione del Puntland. A suo dire, questo signore, sarebbe impegnato da tempo in un’impresa di tutto rispetto: il giro del mondo in bicicletta. Per carità, intendiamoci, nulla di deplorevole a pedalare, considerando che Yue Zhong pare sia partito dalla Cina nel 1997. D’allora avrebbe già visitato 114 Paesi un po’ a tutte le latitudini. Quello che è strano però è che questo ciclista abbia inserito la Somalia nel suo lungo ed estenuante percorso. Ce lo consenta: una scelta temeraria la sua, ma davvero da autentico incosciente! Sta di fatto che ai giornalisti che lo hanno intervistato a Bosaso, Yue Zhong ha detto che aveva già attraversato nei giorni scorsi il Somaliland, con l’intenzione di raggiungere Mogadiscio, quando è stato fermato dalla polizia. A questo punto viene spontaneo chiedersi se questo curioso episodio accrescerà i timori dell’Occidente circa la penetrazione cinese in Africa. E sì perché ci vuole davvero tanto, ma tanto fegato ad avventurarsi da quelle parti, dove sono in corso accesi combattimenti tra gli estremisti islamici e le forze filo-governative. Suggeriamo pertanto a Yue Zhong – che al momento pare sia a Gibuti – di consultare la prossima volta il sito fornito dalla Farnesina “Viaggiare Sicuri” (http://www.viaggiaresicuri.it), che forse è più aggiornato di quello del ministero degli esteri di Pechino.
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