Disabili e anziani ostaggi per una bega tra Ater, l’ente che gestisce le case popolari a Roma, il Comune e la Regione. In discussione un vecchio contenzioso sull’Ici di cinque anni fa. Per far esplodere il caso l’Ater decide di lasciar scadere il contratto di manutenzione degli ascensori negli alloggi, abitati da cinquantamila famiglie di Roma, ovviamente nei quartieri popolari della Capitale. Fra questi, inutile dirlo, tantissimi disabili, tantissimi anziani. Un servizio oggi al tg3, qualche lancio di agenzia, e poi nulla, il silenzio.
Persone sequestrate in casa, o costrette a rimanere fuori di casa, all’improvviso, ieri pomeriggio. A Roma, non in una capitale africana. E nessuno davvero protesta, nessuno interviene di forza.
Il prefetto che giustamente non concorda sulle impronte digitali per i binbi rom, che cosa fa adesso? E il sindaco dov’è? E il presidente della Regione? E i responsabili della protezione civile? E insomma tutti coloro che potrebbero, dovrebbero, agire, che cosa fanno? La polizia, la magistratura? Dove siamo finiti in questo Paese?
E’ davvero una vergogna. La vergogna della rassegnazione.
P.S.: tuttora la situazione non è del tutto risolta, lunedì 7 luglio, forse, l’assegnazione del servizio di manutenzione. E’ accaduto quello che era facile immaginare, uno scaricabarile indecente. Sulla pelle dei più deboli.
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