Politica

Riflessioni in valigia

di Franco Bomprezzi

Ferragosto si presta. E’ uno dei rari momenti in cui possiamo pensare in libertà. E allora vorrei regalare ai lettori di FrancaMente alcuni temi sui quali ognuno può esercitarsi, da solo o in compagnia, a lungo o per qualche istante.

E’ stato l’anno delle paure. Vogliamo ricominciare a settembre a pensare positivo? A fidarci un po’ di più degli altri, e magari di noi stessi?

Noi giornalisti (non tutti, ma quasi) abbiamo fatto passi indietro velocissimi: titoliamo etichettando le persone per la loro etnia: marocchini, rom, albanesi… o per la loro situazione fisica o di genere: psicolabile, trans, gay, nani…Forse è ora di smettere.

Il Paese sta coltivando l’egoismo come regola di vita. E’ un vizio contagioso? Magari senza accorgercene lo coltiviamo anche noi, che ci riteniamo solidali e benpensanti.

Ha un senso preciso l’esistenza che stiamo vivendo? Ci poniamo almeno una volta ogni tanto la domanda fondamentale: che ci sto a fare a questo mondo?

In che modo manifestiamo i nostri valori umani, ogni giorno, a partire dalle relazioni più strette?

Quanto tempo riusciamo a dedicare all’ascolto? Voglio dire all’ascolto vero, attento, partecipe, non giudicante?

Quanto siamo disponibili veramente a metterci in discussione, ad ammettere di aver sbagliato qualcosa, senza vergogna?

Quanto tempo pensiamo di dedicare, dopo l’estate, al volontariato, o comunque agli altri, gratis?

Quanto tempo dedichiamo al sorriso, all’allegria, alla serenità, agli affetti più cari?

Io mi fermo qui, ma credo che ognuno di noi abbia dentro di sé domande rilevanti. Usiamo questi giorni come si deve, ne vale la pena. Penso che abbiamo bisogno, dopo, di essere tutti un po’ meglio di come siamo adesso. Stanchi e un po’ sfiduciati. E’ un peccato, la vita ci appartiene, non solo quando si nasce o quando si sta per morire, ma anche adesso, nel pieno delle energie, nel pieno della routine esistenziale.

Buone vacanze.


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