Politica

Torino, appunti per il Governo

di Franco Bomprezzi

Credo che il risultato più bello di una Conferenza nazionale in sordina, come quella sulle politiche della disabilità, organizzata a Torino il 2 e 3 ottobre scorsi dal ministero del welfare, sia un documento congiunto approvato da Fish e Fand, ossia dalle due grandi federazioni delle associazioni delle persone con disabilità. E’ di per sé una notizia (ma per quali giornali? Per quali giornalisti?) che le due federazioni riescano con facilità a stendere insieme un documento così concreto e pieno di riferimenti alle cose che non vanno, ai provvedimenti che il Governo dovrebbe adottare per modificare una situazione che sta fortemente penalizzando i disabili e le loro famiglie. Perciò riporto integralmente questo testo:

“COMUNICAZIONE CONGIUNTA FAND-FISH – La Fand e la Fish nel considerare positivamente la Conferenza Nazionale che consente la partecipazione delle persone con disabilità e dei loro familiari, e considerando altrettanto positivamente che essa si incardina sulla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ritengono che vi debba essere un salto di qualità nella strategia di promozione dei diritti delle persone con disabilità. La Fand e la Fish sono consapevoli che la crisi economica internazionale è causa di un forte impegno negli ammortizzatori sociali e nel sostegno al rilancio dell’economia. Ritengono però necessario un chiarimento circa alcuni provvedimenti del Governo:

  1. l’articolo 20 della L. 102/09 che formalmente affronta solo il tema delle frodi in materia di invalidità civile, mentre avvia una vera e propria riforma degli accertamenti dell’invalidità senza la partecipazione delle organizzazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari;
  2. i tagli del 70% del Fondo per le Politiche Sociali e del 100% del Fondo per la non autosufficienza che secondo i calcoli ridurranno consistentemente i servizi alla persona in ogni parte del Paese (nel Veneto ad esempio si calcola una riduzione per servizi – tra i più innovativi come per la vita indipendende – di 50 milioni di euro);
  3. i commissariamenti e piani di rientro delle Regioni che tagliano orizzontalmente e senza alcuna valutazione di merito l’assistenza socio-sanitaria alle persone con disabilità, specie più gravi (dal 10 al 30%);
  4. l’accorpamento delle classi che, nonostante le prese di posizione pubbliche espresse dal Miur (non seguite peraltro da altrettanti provvedimenti concreti), provoca l’innaturale presenza in una classe di più alunni con disabilità tanto da far ritornare la memoria alle classi differenziali;
  5. il taglio indiscriminato del sostegno scolastico dovuto alla riduzione complessiva delle risorse in capo agli Uffici Regionali Scolastici i quali, senza indicazioni del Miur, sacrificano in primis l’inclusione educativa;
  6. il blocco delle assunzioni delle persone con disabilità nella pubblica amministrazione provocato dall’articolo 17, comma 7 della Legge 102/09;
  7. il tentativo paventato nell’Intergruppo Parlamentare sulla Sussidiarietà di trasformare l’art. 14 del decreto legislativo 276/2003 in mero trasferimento economico dall’impresa sottoposta all’obbligo alla cooperativa sociale, un obolo che evita ogni possibilità di inclusione;
  8. l’assenza di un’attenta valutazione del conseguente impoverimento delle persone con disabilità escluse dal mercato del lavoro e pertanto dalla produzione di reddito che tuttora percepiscono la somma irrisoria di 255.13 €;
  9. l’avvio della discussione sul nuovo contratto di servizio pubblico Rai che non include le persone con disabilità;
  10. l’avvio del nuovo censimento nazionale da parte dell’Istat che esclude per l’ennesima volta le persone con disabilità.

La partecipazione è importante ed è ciò che la Fand e la Fish reclamano da più tempo. La Conferenza rischia di essere una occasione unica, neanche rara, se le politiche sopra citate vengono determinate senza il criterio del “nulla su di noi senza di noi. La Fand e la Fish chiedono che tutte le questioni indicate divengano fonte di confronto immediato con il Governo.

Firmato: il presidente Fand, Giovanni Pagano, il presidente Fish, Pietro Vittorio Barbieri”.

Ne deduco, e offro la riflessione ai nostri affezionati lettori-navigatori, che non basta riempirsi la bocca con la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, se poi quei principi vengono ignorati e disattesi nella pratica politica quotidiana, magari con la scusa della crisi economica.

Se infatti analizziamo i contenuti della conferenza, e i risultati dei gruppi di lavoro, si vede con piacere che esistono decine di proposte concrete che partono dagli articoli della Convenzione e li declinano tema per tema nella realtà del nostro paese e del sistema normativo che ci regola. Immagino che saranno quelle proposte e questo documento a costituire il punto di partenza dell’incontro che il ministro Sacconi, videofischiato a Torino, ha subito accordato ai coordinamenti delle associazioni e che dovrebbe svolgersi il 20 ottobre. Si apre dunque un momento di dialogo, ma a giudicare dai contenuti del documento Fish-Fand non saranno accettate facilmente risposte evasive o rimpalli di responsabilità. Già si parla di una possibile manifestazione unitaria di protesta il prossimo 3 dicembre, giornata internazionale delle persone con disabilità. Chissà se nel frattempo i media si sveglieranno dal torpore.


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