Welfare

Primo sì al giudice unico Così cambia il processo penale

Dopo il via libera al rito monocratico, sono diversi i provvedimenti che attendono l'approvazione del Parlamento. punti della riforma

di Redazione

Camera: approvato dall?aula il primo passo della riforma del processo penale in vista dell?entrata in funzione del giudice unico. Il provvedimento che riguarda i reati di competenza del giudice unico di primo grado (il Ddl n. C 4382) dopo il sì di Montecitorio passa ora al Senato. Il 2 giugno entrerà in funzione il giudice unico, in vista di questo cambiamento da Montecitorio è arrivato il primo sì a un provvedimento, il disegno di legge sul rito monocratico che con i suoi 90 articoli, modifica in parte il Codice di procedura penale, che non è che il primo di una serie per permettere la piena entrata in funzione del giudice unico. Tra le principali novità contenute nel testo votato alla Camera vi è la previsione dell?udienza preliminare che verrà fatta davanti a un giudice del Tribunale e non dell?Ufficio del Gip e delle garanzie, già oggi previste per i reati di competenza del Tribunale, anche per quelli di competenza del giudice monocratico. Un?altra novità è il controllo della competenza territoriale che è oggi del Pubblico ministero: anche l?indagato quindi potrà sollevare conflitto mentre oggi può farlo soltanto un altro organo dell?accusa. Si prevede inoltre l?ampliamento del ricorso all?oblazione e della concessione della sospensione condizionale della pena, consentita per condanne fino a due anni ma senza tener conto, come oggi, dell?eventuale pena pecuniaria. Viene ampliata la possibilità del ricorso al giudizio abbreviato, che potrà avvenire anche senza il consenso del Pm e a porte chiuse nonché per i reati puniti con l?ergastolo. Sono previsti inoltre dei limiti alle richieste di patteggiamento. Inoltre viene alzato fino a un miliardo il risarcimento per l?ingiusta detenzione. Nel Ddl, votato dalla Camera è stato esteso il segreto istruttorio fino al termine delle indagini preliminari, con la previsione di pene più severe per i giornalisti che pubblichino gli atti relativi ai procedimenti. Su questo punto si prevede del resto un cambiamento da parte del Senato, come su altre questioni. Collegato a questo provvedimento per il quale non è da escludere comunque un secondo passaggio alla Camera, vi sono altri tre disegni di legge: si tratta del (S 2570) all?esame dell?assemblea di Palazzo Madama sulla depenalizzazione dei reati minori; di quello relativo ai Tribunali metropolitani (Delega al governo per l?istituzione di nuovi tribunali e per la revisione dei circondari di Torino, Milano, Roma, Napoli e Palermo) all?esame dell?aula e dell?istituzione del giudice di pace penale che, dopo essere stato approvato dalla Camera, ha concluso l?iter in commissione giustizia del Senato.


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