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Ma l’Agenzia che fa? Intervista a Salvatore Pettinato

Il tributarista, membro dell’Authority del terzo settore ammette: "nella commissione un deficit giuridico"

di Francesco Maggio

Risoluzione numero 294/E del 10 settembre 2002. Dietro questa sigla si nasconde il classico ?granello di sabbia? che, come teorizzava il Premio Nobel, James Tobin, sotto vesti non sempre riconoscibili, a volte auspicabilmente, altre malauguratamente, può inceppare i meccanismi alla base del funzionamento della finanza. Stavolta a prevalere è la seconda ipotesi. E a correre il rischio di bloccarsi irrimediabilmente sono le donazioni che affluiscono alle fondazioni che si occupano di ricerca scientifica nel nostro Paese. L?Agenzia delle entrate, infatti, ha stabilito che le fondazioni che operano nel settore non possano fregiarsi del titolo di onlus (e dei conseguenti, seppur minimi, benefici fiscali da esso previsti) perché manca un regolamento attuativo del decreto legislativo 460/97. Insomma, la burocrazia (l?assenza di un regolamento) sembra sovrapporsi alla sostanza (la previsione esplicita della ricerca tra i settori di intervento che la 460 individua per conferire la qualifica di onlus). Il Terzo settore insorge. E l?Agenzia per le onlus che fa? Salvatore Pettinato, avvocato tributarista di fama e autorevole membro dell?organismo (a pag. 27 un suo intervento sulla Risoluzione 292) assicura che «la scelta della legge è verificabile dalle autorità incaricate dell?applicazione del diritto». Ma lamenta che la «scelta del ministero compromette la tranquillità di decine di onlus scientifiche». Vita: Avvocato, ma su una questione del genere non dovrebbe intervenire la cosiddetta Authority? Salvatore Pettinato: Premesso che, proprio all?indomani della decisione, sono intervenuto sulla vicenda con un commento su Il Sole 24Ore nel quale manifestavo le mie perplessità sulla decisione ministeriale, sono d?accordo sul fatto che l?Agenzia per le onlus dovrebbe instaurare una dialettica costante e continua con il ministero dell?Economia per tutte le questioni fiscali che investono il non profit. Vita: E allora perché non lo fa? Pettinato: C?è stato di recente un incontro tra alcuni membri dell? Agenzia e il ministero che dovrebbe lasciar ben sperare, ma non avendovi partecipato personalmente, non sono in grado di aggiungere altro. Vita: Ma come, lei è l?unico giurista dell?Agenzia e non va al Palazzo dell?Eur? Pettinato: è così. Ma la vicenda va letta in modo speculare al suo. Non è che proprio perché studioso di diritto io non potevo mancare all?incontro con i dirigenti delle Finanze. Al contrario, dato che sono in Agenzia l?unico tributarista, è impensabile che debba essere solo io a occuparmi di tutto ciò che concerne il fisco. Vita: E quindi che propone? Pettinato: Io mi auguro che in Agenzia si discuta di più di diritto. Vita: Ma l?Agenzia e i suoi componenti sono da poco al lavoro? Pettinato: Sì, ma la mission dell?ente è quella di occuparsi prevalentemente di questioni giuridiche. Vita: Insomma, non le sarebbe dispiaciuto avere nell?ente qualche collega di formazione giuridica in più? Pettinato: La questione è un?altra. Sarebbe già sufficiente che tra i membri vi fosse una più convinta consapevolezza che la responsabilità che abbiamo nei confronti del non profit è grandissima e delicatissima e che l?Authority è stata istituita soprattutto per far chiarezza sulle leggi che ne disciplinano l?attività. Vita:E allora di cosa parlate quando vi riunite? Pettinato: Dopo le prime riunioni interlocutorie, ci si comincia a conoscere. E questo è positivo. Ora però bisogna passare alla piena attività. Per esempio, mi sarebbe piaciuto anche durante le vacanze essere convocato d?urgenza per risolvere qualche questione urgente. Vita: E invece? Pettinato: è successo che mi ha chiamato qualche giornalista per chiedermi di che cosa stesse occupandosi l?Agenzia.


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