Da una lontana isola nei Caraibi ho seguito con interesse la prima ‘breaking news’ che viene dall’Italia ma che non ha nulla a che vedere con Berlusconi. Constato pero’ che dopo qualche giorno e grandi manovre su tutti i fronti, il tutto si e’ risolto con tanto rumore per nulla e le uscite di Berlusconi tornano ad essere le uniche news italiane rilevanti per il resto del mondo.
Se storici e curiosi avranno voglia di rivedere questa ennesima pagina di perdita di tempo di cui gli italiani hanno lasciato traccia in quella che sara’ ricordata come la lunga e dolorosa transizione del paese dalla fine della Guerra Fredda alla Globalizzazione, leggetevi il commento di Davide Zanoni e Davide Dal Maso (AVANZI) che trovate qui.
Un’ulteriore considerazione: in Francia ha luogo un simile dibattito sulla remunerazione del capitale delle imprese sociali e sulla loro parziale lucrativita’ come ho scritto nel mio ultimo blog entry. Il dibattito non e’ stato iniziato dal governo o da alcun intruso anglo-sassone, ma dagli stessi leader dell’economia sociale francese che hanno deciso che innovare e’ l’unico modo per garantire un futuro ai valori dell’economia sociale. Gli stessi leader hanno creato una nuova organizzatione per promuovere l’impreditorialita’ sociale – Mouves – hanno convinto il nuovo governo socialista a creare un Ministero dell’economia sociale, e con quest’ultimo stanno lavorando a una nuova legge quadro per tutto il settore.
Per chi non lo sapesse l’economia sociale francese comprende tradizionalmente cooperative, mutue, associazioni e fondazioni ma oggi annovera molte altre forme legali. A mia conoscenza questo e’ il sistema piu’ vicino al terzo settore Italiano e forse quello che succede oltr’alpe potrebbe servire d’ispirazione ai leader italiani e alla rappresentanza del terzo settore.
Torno alla mia spiaggia confidando che la crisi in Italia durera’ molto a lungo e costringera’ tutti quanti ad esplorare prima o poi nuove possibilita’ di sviluppo e modelli di sostenibilita’.
PS Ho scritto il blog in Italiano per essere sicuro che gli Italiani non usino la solita scusa che non parlano inglese per ignorare il messaggio. Inoltre, risparmio cosi’ un’ulteriore figuraccia internazionale al mio paese.
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