Approfittando di un suggerimento di Annalisa Melandri sintetizzo per i lettori di Vita una vicenda di cui ho già scritto due giorni fa per La Stampa ma che vorrei riproporre qui anche perché ci sono stati importanti aggiornamenti. Al lider studentesco Nixon Moreno, da 18 mesi ospitato nella Nunziatura apostolica (l’equivalente di un’ambasciata) di Caracas, lo scorso 11 giugno è stato concesso asilo diplomatico dal Vaticano. La notizia è stata resa nota di recente dagli avvocati di Moreno che hanno sollecitato al governo di Chavez un lasciapassare affinché il loro assistito possa lasciare il paese. L’esito dell’appello è stato opposto (e questo è un aggiornamento rispetto all’articolo de La Stampa) e proprio ieri sera il parlamento venezuelano ha approvato un documento con cui rifiuta l’asilo diplomatico, sollecitando il Vaticano a consegnare Moreno alla giustizia se questi vuole continuare ad avere “buoni rapporti” con il Venezuela. I parlamentari hanno anche chiesto al governo di Chavez di rivedere gli accordi con la Santa Sede firmati nel 1964. Ma chi è Moreno, protagonista dell’ulitmo “casus belli” tra Santa Sede e Venezuela? Per gli antichavisti è un eroe e un perseguitato politico, per i chavisti un sospettato di violenza carnale e di omicidio che deve essere processato. E’ evidente che la decisione del Vaticano di concedergli asilo diplomatico dopo averlo ospitato per oltre un anno nella Nunziatura significa che la Santa Sede ha dato credito ai primi.
Infine un ulteriore aggiornamento. E’ di pochi minuti fa, infatti, la dichiarazione alla stampa del Nunzio apostolico in Venezuela, mons. Giacinto Berlocco che per il Vaticano “il caso di Nixon Moreno è chiuso” e che si sta “solo aspettando che il governo firmi il salvacondotto per farlo uscire dal paese”.
Cosa ne pensano della vicenda i lettori di Latinos?
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