Cultura
Ragusa, strage di clandestini: 14 morti
Agghiacciante la ricostruzione della tragedia: costretti a gettarsi in mare dagli scafisti in più di 50. Duecento metri a nuoto di acqua fredda e agitata
Nel mare e sulla spiaggia di Scoglitti, 40 chilometri da Ragusa, sono stati ritrovati i corpi di quattordici extracomunitari. Un quindicesimo clandestino è stato ricoverato in coma. Agghiacciante la ricostruzione della tragedia, secondo le ipotesi dei carabinieri e le testimonianze di diverse persone. Gli immigrati sono stati costretti a gettarsi in mare, a qualche centinaia di metri dalla costa, dagli scafisti. Sulla nave, una “carretta” di 11 metri che porta il nome “Bahar”, iscritta al compartimento marittimo di Monastir, in Tunisia, viaggiavano circa sessanta persone, tutti tunisini. Una cinquantina di immigrati sono riusciti a raggiungere la spiaggia. E la salvezza.
Il mare oggi, a Ragusa, era agitato: forza 5. E fare quei duecento a nuoto, dopo un viaggio affrontato in chissà quali condizioni, per molti deve essere stata un’impresa insostenibile. Il lugubre bilancio, fino ad ora, è di 14 morti e una persona in coma. Ma le ricerche sono state interrotte e non è escluso che alla lista si possano aggiungere altri nomi.
L’imbarcazione è stata intercettata nel pomeriggio da una motovedetta della capitaneria di porto di Gela. Nell’operazione è stato fermato anche lo scafista: Cheiko Sabbi, di 27 anni, nato in Tunisia. Due motovedette e due elicotteri della guardia di finanza stanno proseguendo le ricerche per individuare l’eventuale nave ”madre” dalla quale gli immigrati sarebbero stati trasbordati.
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