Chavez ha vinto per almeno tre motivi:
a) a differenza del 2 dic 2007, l’elezione indefinita riguardava tutte le cariche pubbliche e non solo lui. Così ha evitato le spaccature nel PSUV e nella coalizione che l’appoggia, come accaduto 14 mesi fa;
b) non ha inserito altri cambiamenti socialisti di modifica costituzionale, a differenza del 2007;
c) ha preparato tutto nei minimi dettagli, dai pulman per portare i suoi a votare all’abolizione della festa di San Valentino, sostituita da oggi con la “Semana del amor”;
L’opposizione ha dimostrato ancora una volta tutta la sua debolezza di contenuti, anche se il movimento studentesco si è confermato come il principale elemento di resistenza a Chavez;
Adesso gli analisti si attendono un’accelerazione della “rivoluzione bolivariana” e del “socialismo del secolo XXI”. Decisive saranno le prossime settimane e le misure, legislative ed economiche, che assumerà il presidente;
Con la vittoria Chavez torna alla ribalta come leader continentale, dopo un periodo di appannamento e sembra essere sempre di più lui l’uomo destinato a raccogliere il testimone di Fidel Castro in America Latina;
Nel lungo termine, più dell’opposizione il nemico principale di Chavez è la crisi economica e il prezzo del petrolio sceso da 150 a 37 dollari il che, già nella finanziaria di quest’anno, inciderà molto sui finanziamenti di missiones e progetti sociali.
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