Mondo

Battisti, domani il Brasile decide il suo destino

di Paolo Manzo

Ieri sono dovuto tornare in quel di Brasilia, città che non mi entusiasma particolarmente nonostante tra poco celebri i suoi primi 50 anni e benché sia assurta a modello urbano grazie al mitico architetto Oscar Niemeyer. Troppe strade e per chi voglia uscire al mattino a piedi nessuna possibilità di comprare qualsiasi cosa che in ogni altra città al mondo sarebbe a portata di mano. Dal giornale al caffé. Qui invece tutto è diviso per settori, io sto in quello “alberghiero” e, dunque, intorno ci sono solo hotel. Se voglio fare colazione e leggere un quotidiano devo farlo nel mio alberghetto perché di bar ed edicole neanche l’ombra nel raggio di km.

Sono tornato a Brasilia perché domani, quando in Italia sarà l’una e mezza del pomeriggio, il Supremo Tribunale Federale verde-oro, massimo organo giuridico del paese, deciderà la sorte di Cesare Battisti, l’ex terrorista dei Pac (Proletari armati per il comunismo), condannato in Italia a due ergastoli per 4 omicidi e diventato scrittore durante il suo esilio francese. Il caso è giuridicamente assai complesso. Sino al 2004 Battisti è stato in Francia dove sino ad allora aveva goduto della dottrina Mitterand. Poi Chirac cambiò linea e Parigi decise di estradarlo in Italia. A quel punto Cesare scappa in Brasile dove viene arrestato nel marzo del 2007 nei pressi di Copacabana, a Rio de Janeiro. Immediatamente il governo Prodi chiede l’estradizione in Italia dell’ex terrorista scrittore a Brasilia e il Supremo Tribunale Federale inizia a studiare le carte. Quando tutto sembra portare all’estradizione di Battisti, il colpo di scena avviene il 13 gennaio di quest’anno, quando il ministro della Giustizia verde-oro Tarso Genro concede a Cesare lo status di rifugiato politico, contraddicendo persino il CONARE, il Comitato Nazionale per i Rifugiati che poche settimane prima si era espresso contro l’ipotesi del rifugio.

Domani il Supremo deve decidere due cose. Prima sancire se la decisione di Genro è stata legittima e “secondo legge”. Se così sarà il proceso di estradizione in corso decadrà immediatamente e in pochi giorni Battisti potrà tornare a Rio, o dove vorrà, in assoluta libertà. Se invece il Supremo annullerà la decisione di Genro, subito dopo dovrà sancire come andrà avanti il processo di estradizione attivato dall’Italia. In sintesi decidere se estradare o meno in Italia Cesare Battisti.

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