Si è aperto a Buenos Aires il secondo processo contro l’ex generale Reynaldo Bignone, l’ultimo responsabile della giunta militare al potere tra 1976 e il 1983, accusato di sequestro, tortura e omicidio.
Bignone – che prima di lasciare il potere ordinò la distruzione degli archivi sugli arresti e gli omicidi ordinati dai militari – era già stato processato e condannato dopo il ritorno della democrazia ma sfuggì al carcere grazie alla legge di amnistia; questa è stata dichiarata però incostituzionale dalla Corte Suprema argentina nel 2005, aprendo la strada a nuovi procedimenti giudiziari. Bignone sarà imputato in altri due processi, che riguardano la sparizione di giovani durante il servizio militare e di medici e infermieri che avevano prestato delle cure a guerriglieri od oppositori della dittatura.
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