Lo confesso, mi sono rotto di Battisti, per almeno 5 motivi.
1) Oramai è la quarta volta che vado a Brasilia “a vuoto”
2) Le decisioni della Corte arrivano sempre ad orari infami per i quotidiani italiani per i quali scrivo (ieri alle 22.03 al pelo della prima, il 9 settempre oltre l’una, al pelo della ribattuta), secondo me lo fanno a proposito per farci litigare con capiredattori centrali e compagnia
3) Mi sono preso un’insolazione a causa di un’intervista in teoria “già fatta” (a detta di un certo senatore “Edoardo dalle mutande rosse”) nella pratica fantomatica
4) mi è spuntata una cisti inguinale di dimensioni notevoli nella settimana passata a presidiare il carcere di Papuda assieme all’ottimo Omero Ciai di Repubblica
5) Posso scrivere solo il 30% di ciò che so perché nessuno vuole essere citato e, quindi, sono assalito sovente da sindrome da “coitus interruptus”.
Per una cronaca di quanto accaduto ieri potete leggere il mio articolo su Panorama
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