Simone Farina fa i bagagli. L’ex giocatore del Gubbio, premiato per aver rifiutato di “truccare” una partita e aver denunciato il tentativo di combine alle autorità competenti, va in Inghilterra. E non lo farà per inseguire un pallone, ma per diventare un community coach dell’Aston Villa, squadra di Birmingham. Nella città delle West Midlands il difensore trentenne nato a Roma parteciperà ai programmi di educazione sportiva che il club allenato dallo scozzese Paul Lambert organizza con i ragazzi delle comunità locali.
Più che un lavoro di “campo” un lavoro di formatore e ambasciatore dello sport pulito. Una nuova e inaspettata vita, come ha ammesso Simone Farina al sito ufficiale dell’Aston Villa. “Un anno fa non pensavo che la mia vita potesse prendere questa direzione – ha detto – ma sono felicissimo di poter dare il mio contributo al Villa. Ma questa opportunità è perfetta per me perché dà estrema soddisfazione assistere alla maturazione dei bambini e al loro divertimento” . Una grande opportunità. Peccato che a offrirgliela non sia stata una squadra italiana. E peccato che sia arrivata dopo la decisione di Farina di ritirarsi dal calcio.
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