Andare avanti. Nonostante la malattia. E forse la paura. Trevor Bayne, 22 anni, è uno dei piloti più interessanti del panorama automobilistico Usa. Gareggia nella Nationwide Series e nella Nascar Sprint Cup Series, la categoria più importante di competizione a ruote coperte degli States e dove nel 2011, al suo esordio ha conquistato la 500 miglia di Daytona, una delle classicissime dell’automobilismo a stelle e strisce. Ma il ragazzo di Knoxville, Tennessee, è dal novembre 2013, un malato di sclerosi multipla. Una diagnosi arrivata qualche settimana fa, dopo alcuni esami clinici effettuati in Minnesota e a cui il pilota si era sottoposto Bayne per capire quale fosse la causa delle continue nausee e della sensazione di stanchezza di cui soffriva.
Trevor, la cui sorella minore soffre di sclerosi multipla ha deciso di non fermare la sua carriera. “Non sono mai stato così determinato a correre – ha detto attraverso un comunicato della Roush Fenway Racing, la sua scuderia – I miei obiettivi sono gli stessi di quando ho cominciato a gareggiare. Voglio vincere gare e campionati non sono mai stato così meglio”. E sulla sua malattia. “Cercherò di curare il mio corpo il meglio possibile”. Una decisione che è stata appoggiata dal team. “Siamo al 100 % al fianco di Trevor- ha detto il proprietario Jack Roush- e confidiamo nella sua capacità di gareggiare”. Nel 2014 Bayne correrà nella Nationwide Series, per seguire le orme di Kelly Sutton, anche lei pilota della Nascar tra il 2003 e il 2007 e Josh Harding, portiere canadese dei Minnesota Wild della Nhl, tutti e due sportivi di alto livello affetti da sclerosi multipla. Il goalie canadese ha anche fondato un’associazione, Harding’s Hope, per sensibilizzare e per raccogliere fondi per la ricerca sulla malattia.
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