Mondo

Iraq: Bush chiede carta bianca al Congresso

Il presidente ieri al Congresso: serve la forza

di Redazione

Primo passo concreto di Bush verso la seconda guerra contro l’Iraq in dodici anni: il Presidente ha inviato al Congresso una bozza di risoluzione con la quale chiede l?autorizzazione per impiegare «tutti i mezzi che riterrà opportuni, inclusa la forza, per costringere Saddam Hussein a rispettare le risoluzioni dell’Onu, per difendere la sicurezza degli Stati Uniti, e per riportare la stabilità e la pace nella regione». Discutendone con i giornalisti, il presidente americano, che oggi presenterà analoga proposta all’Onu, ha ribadito che il suo obiettivo è la caduta del raìs. Dura la risposta di Bagdad: «Bush s?inventa l’accusa delle armi di distruzione di massa per attaccarci e assumere il controllo della politica e del petrolio del Medio Oriente». BUSH – Una settimana dopo il discorso al Palazzo di Vetro, dove era parso chiedere l’appoggio internazionale a una azione militare, il presidente ha chiarito che, «se l’Onu non affronterà il problema, gli Stati Uniti e alcuni alleati lo faranno. L’Onu deve lavorare con noi e le altre parti per un messaggio inequivocabile: Saddam Hussein deve disarmarsi». La pista del negoziato? «Non c’è nulla da negoziare con lui, nessuno può fidarsi». Il presidente ha rifiutato di svelare quali alleati combatterebbero al suo fianco: «Sarà il tempo a dirlo». Ha concluso di volere dal Congresso «un assegno in bianco» e di essere certo di ottenerlo. Nel testo della risoluzione, ha rievocato quella del ’98 che autorizzò il predecessore Clinton a un intervento armato contro Bagdad per «materiale e inaccettabile violazione» della volontà dell’Onu.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA