I dati e le ricerche lo dimostrano già da tempo: il turn over dei volontari nel terzo settore è in costante crescita così come il grado di fiducia che la società ha nel loro impegno. L’accoglienza è un concetto chiave su cui si lavora ancora molto poco. Accogliere i volontari non significa (solo) fidelizzarli, significa anche, e forse soprattutto, costruire una didattica dello stare insieme, del condividere progetti, azioni, sogni, del coltivare il cambiamento. Proprio quello che la politica oggi possiede poco.
La Bibbia dell’accoglienza non esiste. Esistono però molti strumenti che sarebbe utile, nonché piacevole, utilizzare. Uno di questi è il Quaderno scritto da Stefano Martello e Sergio Zicari, consulenti della comunicazione con solida esperienza nel non profit.
“L’accoglienza dei volontari nel Terzo Settore. Tecniche di comunicazione e suggerimenti pratici” -pubblicato dal Centro Servizi al Volontariato della Toscana -Cesvot- affronta il tema, con pochi proclami e molta concretezza.
Prima di tutti serve chiarirsi su un punto: “lavoriamo sulla consapevolezza di interpretare il volontario non più come mera risorsa quantitativa bensì come individuo capace di apportare spunti e riflessioni funzionali al miglioramento della vita interna ed esterna dell’organizzazione”. Distinguendo gli aspetti pratici da quelli teorici, è possibile inserire il tema dell’accoglienza dei volontari in una cornice più generale che tiene conto della specificità del terzo settore in cui esiste, o dovrebbe esistere, un valore aggiunto relazionale e motivazionale.
Gli autori del Quaderno individuano quattro parole chiave per sintetizzare, e poi trattare, i profili operativi dell’accoglienza dei volontari: chiarezza (della mission), trasparenza (sulla situazione interna e del contesto in cui opera l’organizzazione), sincerità (da e verso il potenziale volontario), monitoraggio (dell’inserimento della persona, ma anche del gruppo che lo accoglie).
Imprescindibile è il cambio di prospettiva che deve essere attuata: prima di pensare ad accogliere coloro che stanno entrando (o entreranno) nella nostra organizzazione dobbiamo pensare a come siamo noi, anche perchè questo ci permette di capire come vediamo gli altri e di interrogarci sulla leadership interna alle nostre organizzazioni. Il Quaderno entra nello specifico della varie fasi, con agili schede che forniscono suggerimenti utili nella fase di reclutamento, in quella operativa (dove enorme importanza la possiedono i dettagli) e nel ruolo e obiettivi dell’utilizzo dei social network.
Un insieme di 13 schede pratiche permette di misurarsi sui punti più critici e importanti: come accogliere un’idea, come accogliere gli errori, come accogliere una critica, come accogliere al telefono, come accogliere i cittadini diversamente abili, l’accoglienza “indiretta”, come elaborare i cartelli “ricerca volontari” e “seguite le istruzioni”, l’attestato di volontario e quello di partecipazione, l’invito ad un corsi di formazione, la lettera anniversario e la promozione a costo zero. Il Quaderno è scaricabile gratuitamente. Usiamolo.
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