L’altra faccia dell’Italia

di Simone Chiaramonte

Tutti ai propri posti, il tour per l’Italia dei beni comuni è pronto a partire. Unico viaggio in cui, ad ogni chilometro percorso, diminuiranno i costi a carico dell’individuo e aumenteranno i benefici collettivi. L’ennesimo raggiro? Niente affatto, a patto che sempre più persone siano disposte a rispettare alcune condizioni di viaggio. In questo percorso ogni individuo non è solo portatore di bisogni ma anche di capacità, che possono essere messe a disposizione della comunità. Ogni persona non deve limitare le possibilità altrui di godere in uguale misura di un bene di cui ha usufruito, che si impegnerà a tutelare e valorizzare. Il cittadino è un alleato, non un sostituto delle amministrazioni locali. Precisazione rassicurante, affinché nessuno approfitti della sua disponibilità.

Prima tappa, la tutela dell’ambiente: a Roma, così come a Milano e a Napoli, si “coltivano” le città del futuro. Parchi degradati, cortili abbandonati, balconi e terrazze condominiali diventano i luoghi privilegiati per iniziative di giardinaggio di comunità e di cura di orti condivisi. Nella sola Capitale sono circa 100 gli spazi recuperati dai cittadini e destinati  al verde pubblico: gli orti di comunità migliorano la qualità della vita, fungono da catalizzatore per le relazioni sociali e rappresentano al contempo uno strumento di integrazione.

Dall’ambiente alla cultura della legalità, il tratto è breve. Per il progetto “Libera Terre” in Sicilia alcuni spazi, un tempo appartenenti alla mafia, sono stati affidati a cooperative sociali che, attraverso metodi di coltivazione principalmente biologica, producono pasta, olio, vino, legumi e ortaggi, con l’aiuto degli agricoltori del territorio ed il sostegno di giovani lavoratori.

Per continuare questo viaggio, è indispensabile salvaguardare le infrastrutture. In Trentino un gruppo di cittadini ha assunto autonomamente l’iniziativa di prendersi cura di un vicolo nella zona antica di Mori, un paese della Vallagarina. Il Comune, in accordo con i cittadini, ha fornito i materiali necessari alla riparazione. I residenti hanno fatto il resto, con risultati eccellenti.

In questo tour ogni spostamento è sostenibile. La bicicletta è sempre di moda: non inquina, non fa rumore, è salutare e può essere facilmente costruita e manutenuta in una delle tante ciclofficine metropolitane, nate per iniziativa di cittadini e associazioni, o grazie ad iniziative delle amministrazioni locali. In alternativa si può usufruire del servizio di car pooling, condividendo il viaggio in macchina con cittadini che percorrono lo stesso tragitto. Anche la mobilità dei più piccoli è assicurata da progetti di auto-aiuto e solidarietà: nel Comune di Ravenna si promuove la raccolta di beni per la prima infanzia, come seggiolini per auto, carrozzine, passeggini e vestiario. Questi oggetti di solito vengono smaltiti una volta terminato il periodo di utilizzo, quando in realtà possono essere riutilizzati da altre famiglie, incentivando la cultura della condivisione.

Nell’ampio terreno della sostenibilità emerge il modello Melpignano, comune nel cuore del Salento, caratterizzato dall’idea che gli introiti del fotovoltaico, gestito da una cooperativa composta da cittadini e dall’amministrazione comunale, possano garantire l’erogazione di altri servizi di pubblica utilità. Nelle zone montane gli acquedotti sono stati costruiti e continuano ad essere gestiti da consorzi di cittadini. Uno di questi casi è il consorzio di Mezzana Montaldo, nel Biellese, dove il Consorzio Acqua Potabile gestisce l’acquedotto in maniera non profit.

Queste sono solo alcune tappe di un percorso affascinante alla scoperta di un Paese inedito, che si dà da fare. Non una navigazione a vista ma un itinerario che può contare su un illustre punto di riferimento: la Costituzione italiana. Dal 2001, all’articolo 118 ultimo comma, la Carta fondamentale contiene infatti il principio di sussidiarietà orizzontale, secondo cui le autonome iniziative per la tutela dei beni comuni devono essere riconosciute e sostenute dai poteri pubblici. Ed è a partire da tale principio che questo blog,facendo propri gli obiettivi di Labsus, cercherà di offrire spunti di riflessione e dare spazio a casi virtuosi di cittadini attivi e responsabili, affinché sempre più persone si sentano coinvolte nella cura dell’interesse generale. Non un concetto astratto ma per l’appunto il risultato delle azioni virtuose di ciascuno di noi.


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