Spiaggia pubblica: la proposta approda in Comune

di Riccardo Rosa

La notizia è arvata ieri, con un comunicato stampa congiunto degli assessori Lucarelli (Beni comuni) e De Falco (Urbanistica). La proposta popolare “Una spiaggia per tutti”, portata avanti negli ultimi mesi con grande decisione da cittadini e associazioni partenopee, approderà nelle aule del consiglio comunale, così come previsto dall’iter burocratico.

Necessario un passo indietro per capire di cosa si tratta: era la scorsa primavera quando un folto gruppo di attivisti, associazioni, studenti, cittadini, decise di lanciare una campagna per la restituzione alla cittadinanza (in forma pubblica e gratuita) della lunga fascia costiera che si estende da Nisida a Pozzuoli. “Napoli è una città di mare – spiegano i promotori – ma a differenza di tutte le altre non dispone di una vera spiaggia pubblica balneabile, fruibile a tutti, e gratuita”. È proprio partendo da questo presupposto, che dopo mesi di lavoro, il comitato è riuscito a raccogliere le firme necessarie (diecimila, anche se la cifra raggiunta è superiore alle tredicimila) per chiedere alle istituzioni di porre rimedio al paradosso.

Il primo passo, quindi, è stata la consegna dei moduli agli uffici comunali, per chiedere che da palazzo San Giacomo venga sottoscritta una delibera che renda attuativa la proposta del comitato. “Nel caso in cui questo non dovesse accadere – avevano già sottolineato dal comitato – ci rimetteremo al lavoro, per raggiungere quota ventimila firme, cifra necessaria per indire un referendum cittadino, che lascerà definitivamente la parola sulla questione ai napoletani”.

La notizia di ieri, invece, apre una nuova strada, quella istituzionale, una strada però tutt’altro che in discesa. Già all’interno del comunicato, infatti, gli assessori si sono affrettati a sottolineare le difficoltà che incontrerà la proposta in consiglio: “Costituiscono nodi oggettivamente critici la problematica ambientale rappresentata dalla presenza, ancora, della colmata; così pure la revisione delle numerose concessioni demaniali marittime nello specchio d’acqua tra Nisida e Pozzuoli, e le numerose attività imprenditoriali presenti lungo il litorale, delle quali occorre verificare la regolarità”.

Si tratterebbe, in realtà, di ostacoli non particolarmente grossi per l’amministrazione, proprio alla luce del fatto che le attività in questione sono per lo più irregolari, e che la rimozione della famosa inquinatissima colmata (una enorme banchina ex-industriale che si specchia nelle acque di Bagnoli) dovrebbe essere, a quanto detto, nel programma di lavoro per la riqualificazione della zona.

“Ora – spiega Aldo Velo, uno dei portavoce del comitato – la palla passa alle istituzioni. Certo, considerando i fattori di difficoltà sottolineati già nel comunicato, c’è il rischio che la delibera venga stravolta, e che a essere approvato non sia il progetto proposto da quasi quattordicimila napoletani, ma qualcosa di ‘annacquato’. Certo è che in tal caso, se il testo dovesse essere modificato, sarebbe proprio la giunta comunale a prendersi questa responsabilità, non di fronte al comitato, ma di fronte a tutti i firmatari della proposta”.

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