Famiglia

L’emergenza è rimandata

di Simone Feder

Ogni giorno appaiono sui giornali ricerche allarmanti sulle percentuali dei ragazzi minorenni che giocano d’azzardo (qui un articolo del Corriere); in televisione continuano a susseguirsi notizie di persone distrutte perché indebitate per il gioco; il gioco on-line è in continua proliferazione e mancano garanzie di controllo su chi gioca e quanto si gioca. Dove ci porterà tutto questo? E soprattutto come arginare questa marea di disperazione che travolge direttamente e indirettamente sempre più persone?

Il 13 settembre è stato emanato sulla Gazzetta Ufficiale il tanto aspettato decreto Balduzzi, passato attraverso un percorso che l’ha portato, specialmente per quanto riguarda il gioco d’azzardo, a una quasi totale revisione degli intenti iniziali.

Uno degli aspetti per fortuna rimasto invariato è la disposizione entro fine anno di inserire la ludopatia nel L.E.A. Questo provvedimento impone al servizio sanitario nazionale di dover garantire le prestazioni adeguate a questi soggetti in difficoltà, evento importante in un momento in cui si sta tagliando quasi ovunque sulla Sanità, che sottolinea una volta di più la gravità della situazione.

Anche rispetto alla pubblicità c’è stata una forte presa di posizione, a dispetto degli introiti e dei forti interessi che giacciono dietro al mercato del gioco d’azzardo. Non solo vengono limitati gli spazi pubblicitari per le macchinette e le sale gioco, ma anche i gratta&vinci e tutti i giochi a premi in schedina sono soggetti a una nuova regolamentazione. Questo ci salverà almeno da sentire trasmessi in ogni dove slogan come “Lasciatemi sognare, con la schedina in mano… …” sulle note della famosa canzone di Toto Cotugno. Un riguardo particolare è stato riservato ai giovani, le limitazioni sono infatti predisposte con una maggiore attenzione negli spazi dedicati a questo pubblico.

Tuttavia alcune parti importanti del decreto sono state purtroppo eliminate: sono state cancellate le distanze da mantenere da edifici “sensibili” – scuole, ospedali, università – e sono stati istituiti 5000 controlli obbligatori all’anno che devono essere effettuati in coordinamento da parte dei Monopoli di Stato e Forze dell’Ordine. In un Paese dove, ufficialmente secondo l’AAMS sono 410.000 circa gli apparecchi installati, appare comunque un po’ poco.

Il controllo e l’assistenza, pur con i limiti descritti, sono sicuramente un enorme passo avanti nella battaglia contro il gioco d’azzardo, non sentiamoci però così totalmente ‘al sicuro’ dall’esercito delle macchinette di ferro. Queste disposizioni saranno attive solo con l’inizio del 2013, l’emergenza quindi non è considerata tale.

La battaglia è ancora lunga e impegnativa, e nessuno può esimersi dall’impegnarsi in essa con costanza e determinazione!

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.