Questo quello che scriveva il Santo Padre Benedetto XVI° sull’educazione in una Lettera del 21 gennaio 2008
“ Si parla perciò di una grande “emergenza educativa”, confermata dagli insuccessi a cui spesso vanno incontro i nostri sforzi per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare un senso alla propria vita. Viene spontaneo, allora, incolpare le nuove generazioni, come se i bambini che nascono oggi fossero diversi da quelli che nascevano nel passato….”
Quali sono i valori che oggi trasmettiamo ai più giovani? Siamo proprio sicuri che questo vuoto esistenziale che interessa sempre di più i nostri figli non sia il frutto della mancanza di qualcosa?
Ciò che oggi la società propone, anche attraverso una serie di programmi televisivi pubblicizzati come specchi della vita reale (o ideale), è quanto di più lontano dalla cultura di un tempo che tramandava le sane fatiche del vivere, fatte di sacrificio e impegno, di regolamenti e tradizioni a cui obbedire e da onorare.
Che posizione occupano oggi nella scala dei valori il rispetto delle regole e della cosa pubblica?
Non è possibile non far rispettare le regole e la sana convivenza, ciò porta molti giovani a non sentirsi protetti e tutelati da chi è lì per questo. Forse è il caso di interrogarci di mettere da parte quel nostro atteggiamento tollerante che spesso crea più danni che aiuto.
Come posso tollerare che in quella scuola il valore della struttura pubblica non venga rispettata? Cosa passa al giovane che sta con fatica camminando nella vita con sani principi se vede l’adulto che lascia correre e non interviene per difendere ciò in cui lui sta imparando a credere, i valori e il rispetto delle norme.
Siamo forse noi adulti i primi a non rispettarle con le nostre non regole comportamentali, con i nostri atteggiamenti prepotenti e arroganti, con la nostra estrema tolleranza verso tutto.
Oggi siamo invasi da un relativismo che pervade ogni aspetto della società e che, spesso in maniera aggressiva, porta gli adulti a rinunciare al proprio ruolo e alla propria mission educativa appoggiandosi alla bandiera del ‘lasciar correre’.
La vera trasmissione dei valori passa nella coerenza nascosta di quelle fatiche che il genitore fa, nel silenzio e nel nascondimento, e che i giovani non possono fare a meno di notare. I ragazzi ci osservano giorno dopo giorno, nei nostri atteggiamenti e carpiscono da essi i nostri veri pensieri
È importante puntare sui giovani, non come realtà da salvaguardare da ogni pericolo, né come problema irrisolvibile, ma con speranza come risorse importanti e individui pieni di potenziale. Investiamo su questi ragazzi, ma sforziamoci di dar loro esempi credibili e di crescita
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