Famiglia

RACCONTO AL BAR

di Simone Feder

In questi giorni, all’interno di un bar bevendo il caffè con un amico che non vedevo da un po’, parlavo di come vanno le cose del nostro Paese.

I temi ormai sono i soliti ricorrenti: le tasse aumentano, la disoccupazione, in particolar modo quella giovanile, cresce, aumenta il numero dei nuovi poveri, diminuisce il potere d’acquisto dei salari…

Raccontavo che, davanti a questo scenario sociale, è logico attendersi un’impennata delle puntate alle lotterie e la rincorsa al gioco d’azzardo. Tanto più oggi che viviamo in una società che enfatizza il “dio denaro” come l’unico scopo della vita, dando valore alle persone basandosi su quanto loro possiedono.

E mentre parlavo mi meravigliavo, perché in quel locale non vedevo nessuna slot, nessuna machinetta di quelle che ormai purtroppo fan parte dell’arredamento della maggior parte di questi esercizi commerciali. Mi sono quindi congratulato con la signora proprietaria per non aver messo nel bar le macchinette e per aver fatto questa scelta.

Purtroppo il rammarico della proprietaria è emerso evidente quando mi ha confidato che da lì a poco le avrebbe fatte istallare…

La domanda allora è sorta spontanea: perché? Che cosa la spinge a invitare e accogliere questi demoni di ferro nel suo locale? Come può non tener conto del valore aggiunto che c’è ora, di quanto è bello vedere i giovani al tavolino che si raccontano e gli anziani che sfogliano in sana armonia il quotidiano.

‘Bhè vede’ mi ha risposto ‘il fatto è molto semplice. Per allocare due macchinette mi hanno proposto la videosorveglianza del locale, l’impianto di allarme e l’istallazione della televisione al plasma, tutto gratuitamente e sa, di questi tempi…’

Ecco allora le lobby come colpiscono e portano gli esercenti ad accettare l’istallazione delle macchinette mangia soldi!

‘Signora non lo faccia!!!’

‘Ormai … ma vedrà che nel mio bar le persone non si rovinano’.

Questa è la prova che purtroppo le macchinette stanno entrando nella normalità della vita, fanno parte delle cose considerate necessarie dell’esercizio commmerciale. Siamo ormai in un’epoca in cui il “dio denaro” schiavizza ed attanaglia, dove l’etica e la morale scompaiono davanti alle promesse di una vita facile e ritenuta l’unica meritevole di essere considerata tale…

Come contrastare queste potenze sempre più subdole e invischianti?

Come aiutare la gente a dire di NO dicendo SI ai sani valori di un tempo?

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