Ecco cosa mi ha scritto oggi un amico. Non stanchiamoci di non abituarci a tutto quello che quotidianamente invade le nostre case, spesso i messaggi che riceviamo sono più subdoli e pericolosi di quanto si pensi
In questi giorni mi è capitato di avere qualche istante di relax casalingo che ho trascorso guardando qualche programma televisivo; nulla di eversivo, niente di preoccupante se non fosse stato per la mia attenzione fortemente attratta dalla pubblicità. Con immenso stupore ho notato che il gioco d’azzardo (sebbene sia illegale) è ormai entrato nella televisione e nel mondo attuale come un elefante in una cristalleria. La mia meraviglia non si è limitata alle solite (e magari un po’ populiste) considerazioni, ma mi sono spinto oltre provando ad osservare gli attori, cercando di capire le ragioni per cui questi personaggi famosi si investono degli interessi di queste aziende della fortuna. Nell’effettuare questa mia personale analisi ho provato a fare una ricerca sui vari spot pubblicitari ed ho scoperto che oltre alla famosa pubblicità interpretata da Claudio Bisio ci sono stati diversi personaggi famosi che hanno prestato la loro immagine ad importanti aziende della fortuna:
– Manuela Arcuri nel 2009 ha distribuito biglietti del superenalotto alla Fontana di Trevi;
– Francesco Totti nel 2010 è divenuto volto di una poker room insieme a Giancarlo Fisichella;
– Gigi Buffon nel 2010 è stato il padrino di un’altra poker room;
Arrigo Sacchi, Ruud Gullit, Adriano Panatta ed altri ancora sono volti noti che prestano (o hanno prestato) la loro immagine e la loro notorietà all’impresa del settore della fortuna; ho altresì verificato che anche le più importanti squadre di calcio hanno sponsorizzazioni di aziende dedite alle scommesse (Bwin sponsor della Milan, Betclick sponsor della Juve, ZPlay sponsor del Genoa, ecc.) o addirittura le stesse federazioni ricevono soldi dalle imprese dalla fortuna (la Lega Calcio di serie B è sponsorizzata da Bwin). Con quale leggerezza queste dinamiche mi sono passate davanti agli occhi! Mi sembra doveroso sottolineare che non giudico le attività di pubbliche relazioni di queste personalità poiché immagino che, unitamente ai loro staff, effettuino attente valutazioni prima di prendere simili decisioni. Mi sono però posto un interrogativo circa l’aspetto morale, la prospettiva etica che spinge questi volti noti. A giustificazione della mia spaventosa perplessità prendo ad esempio il caso di Francesco Totti che “indossa la maglia” di ambasciatore Unicef, ovvero di un ente portatore di valori umani molto importanti il cui obiettivo è rappresentato dal benessere dei bambini, dal diritto di vivere una “vita da bambino”; orbene ma quanti bambini soffrono per colpa del gioco d’azzardo del quale i loro genitori si sono ammalati? Ripeto ancora che non sto giudicando Totti, Buffon o Bisio, ma mi chiedo quanto sia coerente da parte loro prestarsi a queste campagne pubblicitarie e nel contempo essere testimonials di importanti enti no profit che poi si trovano a dover affrontare malesseri generati da giochi da loro pubblicizzati.
I nostri figli hanno bisogno di veri testimoni, credibili, ma soprattutto coerenti. Diventiamolo!
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