Oggi sono sempre più in pericolo i bambini, le piantine più fragili, le perle della nostra società di domani. Chi pensa all’azzardo e se ne vuole occupare seriamente non può esimersi dal considerarli le vere vittime di tutto questo inferno!
Spesso ascolto i figli di persone cadute in questa spirale che continua a crescere vergognosamente diventando un buco nero che travolge tutto ciò che incontra.
L’azzardo nel giro di pochi anni ha portato alla distruzione di territori e famiglie, e purtroppo, sempre più spesso, i più piccoli sono quelli che ne portano, e porteranno, i segni più profondi. Davvero in tutta coscienza pensate che dicendo questo stia esagerando?
Ecco cosa incontro purtroppo ormai quotidianamente.
Bambini che crescono passando il loro tempo al bar, accanto ai propri genitori e accanto alla slot. Bambini che restano in silenzio nell’indifferenza di molti e per i quali è più facile pensare a loro come indifferenti a tutto quello che vedono. Bambini che invece osservano e pensano e mentre pensano soffrono rimanendo immobili, sperando che quel tempo corra in fretta oppure si blocchi per sempre. Bambini che spesso inventano capricci per cercare di distrarre i propri genitori da quelle diaboliche macchinette e riprendere l’attenzione a loro dovuta e di cui hanno diritto. Bambini che piangono in silenzio, senza lacrime, per non disturbare chi li ha sistemati lì dimenticandosi di loro, contagiati e impregnati di un gioco che non è gioco. Bambini che crescono e coltivano rabbia verso qualcuno e qualcosa che non sanno definire, una rabbia che non sanno contro chi rivolgere, ma che scava solchi profondi dentro di loro.
Quanti i figli si trovano in queste situazioni…
È un mondo capovolto, in questo ‘paese dei balocchi’ sono i bambini a osservare in silenzio e da lontano gli adulti giocare. Sono gli adulti a non rispondere ai ripetuti richiami dei figli perché troppo assorti e coinvolti nei loro ‘giochi’.
Che diritto ha un adulto di obbligare suo figlio a passare il tempo guardando e aspettando i propri genitori che si rovinano? È giusto che un bambino si trovi in quel posto? Quello è un posto da bambino? Se non lo è perché si trova lì?
Quanti sono i genitori che addirittura a volte chiedono a loro di pigiare quel tasto pensando che la dea bendata risponda solo per il fatto che lo abbia fatto un bambino! E quanti sono i figli che acconsentono per non contraddire i loro cari, fare in modo che si stacchino in fretta e smettano di giocare, sentendosi poi magari in colpa per la mancata vincita!
Pensate al loro dramma, ai loro pensieri… possiamo per una volta considerare anche i bambini nei loro diritti!?
‘Permettetemi signori di crescere’ sembra dirci ‘permettetemi di essere io a giocare mentre i miei genitori mi osservano per controllarmi, permettetemi di progettare e di vivere in un mondo sereno che ho bisogno di sentire vicino a me e alla mia età!’
Intanto i nostri politici aspettano e meditano cercando di capire che cosa e come decidere. Alcuni di loro sostengono che sia sbagliato proibire alla gente di passare il loro tempo “giocando”, altri che sia giusto permettere tutto questo ‘divertimento’ legalmente.
Non ci resta quindi che andare avanti prendendo forze ed energie dal basso, dalla gente, in questo compito che, come il Santo Padre ci ha ricordato, è prima di tutto un dovere educativo.
Dare risposte lasciandoci interrogare dalla sofferenza, perchè se ti lasci interrogare e penetrare da essa, non puoi rimanere come eri prima.
Lo dobbiamo a tutti i bambini che hanno diritto di vivere il loro gioco, che ci chiedono incessantemente di aiutarli e capovolgere questo mondo alla rovescia!
@simonefeder
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