Famiglia

Coraggio! Banche #noslot

di Simone Feder

Il gruppo Bper (Banca Popolare dell’Emilia Romagna) ha preso forti posizioni contro il gioco d’azzardo patologico, promuovendo al suo interno una serie di iniziative e provvedimenti per contrastare questo sempre più dilagante fenomeno.

Per la prima volta la situazione è presa in mano a livello di corresponsabilità anche da chi, per questa scelta, rischia di ‘perdere’ a livello puramente economico.

‘Una banca dev’essere consapevole che le sue azioni hanno influenza su una comunità locale’.

Questa banca ha scelto di inibire le carte di credito per operazioni di pagamento presso esercizi o siti internet classificati nella categoria merceologica gambling (gioco d’azzardo) precisando inoltre che il Gruppo Bper non proporrà mai alla clientela l’acquisto di biglietti del tipo ”Gratta e vinci”.

È questo il primo passo per creare una nuova cultura. Ormai è quasi scontato all’interno di vari esercizi (tabaccherie, autogrill, poste…) che venga posta al momento del pagamento la fatidica domanda ‘ vuole un gratta e vinci? …magari le do quello fortunato’. Con quali risvolti per l’approccio culturale del nostro Paese a questo fenomeno?

Il passo di questo gruppo, insieme alla scelta di interventi mirati di prevenzione e sensibilizzazione verso i clienti e i propri operatori, è sicuramente una presa di posizione e un riconoscimento di responsabilità importante verso un fenomeno sociale ormai troppo preoccupante che non può interrogare ognuno di noi. All’interno di questo progetto c’è anche una sorta di vademecum per i dipendenti in modo da aiutarli a identificare tra i clienti quelli più a rischio: i prelievi frequenti ad inizio mese, l’esaurimento del plafond mensile in tempi brevi, l’utilizzo della carta di credito per chiedere contanti, il pagamento di cifre consistenti con il bancomat in esercizi legati al gioco… sono tutti campanelli d’allarme che i dipendenti devono imparare a notare.

Scegliere di prendere dei provvedimenti per modificare alcune situazioni è fattibile e reale, proviamo a chiederci cosa cambierebbe se le reti wi-fi delle nostre città, nelle nostre biblioteche, negli atenei, nei locali pubblici fossero chiuse per quei siti legati all’azzardo. Sarebbe un segno forte e importante, che vincolerebbe e veicolerebbe le scelte di tanti che accedono a questo mondo magari anche casualmente online per poi restarne prigionieri.

Per questo vi prego, basta poco, scegliere strategie e comportamenti differenti può veramente cambiare le cose. Lasciamoci interrogare dalle situazioni e abbiamo il coraggio di decisioni consapevoli e responsabili, non solo per noi ma per la nostra intera società!

@simonefeder

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