Sostenibilità

Rivelazioni: cargo radioattivo a Gioia Tauro

Doveva essere un'operazione di intelligence. Sicuramente rivela che navi pericolose attraccano nei nostri porti

di Giampaolo Cerri

Armi? No, solo scorie nucleari. In transito da un porto italiano. Una storia di intelligence mancato rivela che dal Porto di Gioia Tauro transitano navi in qualche mondo radioattive. Un sito internet israeliano specializzato in informazioni di intelligence, “Debka”, sostiene che aveva fatto scalo al porto italiano di Gioia Tauro, il 25 agosto scorso, il cargo liberiano ‘Palermo Senator’ trainato giorni fa a largo di Newark (Usa) dopo che a bordo erano state riscontrate lievi radiazioni nucleari. Al termine delle ispezioni l’Fbi ha poi stabilito che ”il cargo non costituisce un pericolo per la salute pubblica e la sicurezza”. Secondo ‘Debka’ il porto di Gioia Tauro viene seguito con speciale attenzione dai servizi di sicurezza statunitensi da quando, nell’ottobre scorso, un cittadino egiziano fu scoperto all’interno di un container a bordo della imbarcazione tedesca ‘Ipex Empedor’, dove disponeva di tre telefoni cellulari, di un computer e di vettovaglie. L’uomo – Amid Farid Rizk, 43 anni – fu scarcerato il mese successivo e da allora, secondo ‘Debka’, se ne sono perse le tracce. Il sito internet sostiene che al Qaida si serve del traffico commerciale marittimo per la organizzazione di attentati e che l’egiziano in questione avrebbe potuto fornire in merito informazioni preziose. Implicazioni terroristiche a parte, rimane il fatto della sicurezza ambientale dei nostri porti: cosa trasportano veramente le numerose navi mercantili che vi attraccano?


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