Il nostro quotidiano è costellato da azioni che ormai svolgiamo in automatico, senza chiederci più perché né guardarci intorno. Tra queste c’è tutto quel che riguarda i pagamenti di tributi, multe, bollette alla Pubblica amministrazione. Oltre al classico sportello postale vi è ormai una fitta rete di ulteriori punti di riscossione fatta da bar, ricevitorie e tabaccherie che rende più veloce e pratica questa incombenza ed è quindi apprezzata e molto utilizzata dai cittadini.
L’abitudine e la quotidianità ci impedisce però spesso di ‘guardare oltre’ e soffermarci a pensare che questi punti sono appannaggio di operatori che sono anche concessionari del gioco d’azzardo legale.
Personalmente non riesco ad accettare che non sia possibile come Amministrazione Comunale intervenire: fare pressione affinché in questi luoghi, trafficati da tante persone spesso in difficoltà, non vi sia alcuna presenza di slot machine. Sarebbe importante che i Comuni che ancora non fruiscono di questo servizio, o che si accingono ad affidare a questo servizio nuove riscossioni, stabilissero che almeno l’assenza di slot nell’esercizio siano precondizione necessaria per la stipula dell’accordo.
È una strada percorribile, a costo zero per l’amministrazione locale che si schiererebbe in modo inequivocabile a favore della tutela della funzione pubblica di questi luoghi dei propri cittadini e del proprio territorio. In questo modo si potrebbe da una parte separare in modo chiaro i luoghi della tassazione da quelli dell’azzardo e contemporaneamente stabilire finalmente un principio di lobby positiva: sarebbero infatti le società di riscossione – che traggono dalle transazioni in questo ambito profitti non inferiori da quelli del gambling – ad avere tutto l’interesse ad organizzarsi per mantenere il servizio
Eviteremo così la possibilità di trovarci a pagare le bollette all’interno di una sala scommesse!
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