‘Non mettere le mani vicino alle prese’, ‘stai lontano dal fuoco’,‘ lavati le mani prima di mangiare’, ‘non seguire i consigli degli sconosciuti’, ‘metti la cintura in macchina’.
Quante volte noi genitori ci sorprendiamo a ripetere queste frasi ai nostri figli? Non ci stancheremo mai di aiutarli ad imparare abitudini tutelanti e che allontanino da loro i pericoli. Consapevoli che solo in alcuni, casi, per fortuna rari, può succedere che questi comportamenti possano essere per loro dannosi, in tutta onestà chi si sentirebbe di non dar loro queste indicazioni limitandosi a confidare che ‘tanto non succederà proprio a loro’?
Mi chiedo allora perché periodicamente appaiano sui giornali dichiarazioni di massimi esperti che sminuiscono la pericolosità degli effetti delle cosiddette ‘droghe leggere’ (a partire dall’utilizzo improprio del termine ‘leggero’) sottolineando che è scientificamente provato che non tutti quelli che le avvicinano si trovano a dover affrontare conseguenze negative (dipendenza, passaggio a altre sostanze, disturbi psichiatrici…).
Chi racconterà alla mamma di Enrico, che vede suo figlio 17enne rinchiuso in casa perché vittima di allucinazioni e attacchi di panico dopo l’utilizzo di cannabinoidi, che è solo sfortuna che sia toccato proprio a lui?
Chi consolerà la famiglia di Lucia che a 19 anni cercava da queste sostanze leggere l’unica risposta al suo malessere e che ora aspetta di entrare nella terza comunità perché ‘casualmente’ è toccato proprio lei rimanerne imprigionata?
E se il prossimo fosse tuo figlio, nipote, amico, vicino di casa?
Eppure i mass media dicono che non fa male, che i ‘danni sono praticamente inesistenti’…
Non stanchiamoci di pretendere il meglio per i nostri figli, non lasciamo che siano presi in giro da scoop giornalistici o da articoli scritti per attirare l’attenzione, non molliamo la presa su principi e valori fondamentali, non smettiamo di essere educatori e guide per i nostri ragazzi!
È fondamentale una vera e costante battaglia culturale, che lanci messaggi fermi e chiari.
“No ad ogni tipo di droga. La droga è un male, e con il male non ci possono essere cedimenti o compromessi. Ma per dire questo no, bisogna dire sì alla vita, sì all’amore, sì agli altri, sì all’educazione, sì allo sport, sì al lavoro, sì a più fonti di lavoro” è lo stesso Papa Francesco a dircelo.
Non è questione di proibizionismo, ma di coscienza! Il destino dei nostri giovani non può essere affidato al caso!
@simonefeder
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