Giorno dopo giorno incontro giovani privi dei mezzi necessari per essere tenaci, determinati, combattivi, disposti a reagire alle ingiustizie.
Sono giovani cresciuti con genitori che hanno permesso loro tutto, dando troppe comodità e rendendoli così fragili e confusi, alla continua ricerca di cose che spesso non li appagano.
Sono convinto che sia il “vivere in relazione” ad offrire a chiunque possibilità di crescita e se tale relazione è di qualità (costruita quindi con elementi di sensibilità, generosità, affettuosità, chiarezza, fermezza, autorevolezza), questo fa la differenza aprendo spiragli di vita nuova anche dove i problemi sono gravi e parrebbe non esserci speranza.
Diventa sempre più difficile parlare di amore ad una persona quando questa non ne è mai stata oggetto; essa farà molta fatica a lasciarsi amare e ad imparare l’arte di amare, quella che rende veramente liberi e profondamente felici.
Le relazioni interpersonali oggi non sono solamente utili, ma sono indispensabili, perché la solitudine delle città, la freddezza burocratica dei rapporti pesano enormemente sul cuore al punto che spesso ci sentiamo come un numero o una cosa.
I giovani che incontro sono molti e molteplici sono le loro richieste di aiuto e posso dire che se hanno trovato nuovi equilibri interiori, se hanno raggiunto traguardi importanti riguardanti la condizione sociale (famiglia, scuola, lavoro, ecc.), se hanno sperimentato nuove opportunità di vita, questo è avvenuto grazie soprattutto all’incontro con persone disposte a “stare loro vicini” in maniera attenta e propositiva, stabilendo rapporti autentici e condividendo con loro la fatica e la bellezza della vita.
Penso che in questa giornata sia indispensabile ricordarsi che costruire relazioni vere è un’arte da imparare giorno dopo giorno.
Non dimentichiamo mai che i giovani oggi hanno bisogno di incontrare e vivere con persone coraggiose e vere che oltre alla loro professionalità trasmettano loro passione educativa.
@simonefeder
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