Welfare

Carceri. An boccia l’idea di Fi sull’indulto

Durissima presa di posizione di An che rigetta l'ipotesi di Fi di promuovere una legge sull'indulto per diminuire il sovraffollamento carcerario: a favore solo i radicali, l'Ulivo tace

di Ettore Colombo

Alleanza nazionale dice no alle proposte di indulto avanzate da due esponenti di Forza Italia, l’ex sottosegretario all’Interno, Carlo Taormina, e il vicepresidente della Camera, Alfredo Biondi. Il partito di Fini si dichiara “non disponibile” a parlarne, taglia corto il portavoce del partito Mario Landolfi. Lasciando intende che sarà battaglia se Forza Italia farà propria la proposta dei suoi due esponenti, peraltro non di seconda fila.
Taormina e Biondi avevano riprendono una vecchia proposta radicale, che tentò di presentare l,o stesso il centrosinistra nella passata legislatura e sulla quale si innescò anche un vivace dibattito, chiuso proprio dal centrodestra che temeva contraccolpi nelle urne da parte di quegli elettori cui era stata promessa una linea di maggiore fermezza nei confronti della microcriminalità.
In sostanza, si tratterebbe di un condono di tre anni, revocabile se nei cinque anni successivi il detenuto liberati compie altri reati. L’obiettivo sarebbe quello di decongestionare le carceri, dove in questi ultimi mesi è montata la rabbia contro le condizioni di disagio e dove sono scesi sul terreno della protesta anche i boss che contestano il 41 bis.
Mentre nella Casa delle libertà si moltiplicavano le manifestazioni di interesse e consenso, An diceva no. Piuttosto che l’indulto, dice il portavoce con una nota ufficiale, si pensi a rispettare il programma elettorale del Polo che prevedeva certeza della pena e un netto stop al lassismo.
“Alleanza nazionale non è disponibile a prendere in considerazione ipotesi di indulto o di condono giudiziario, ma conformemente a quanto scritto nel programma elettorale della Casa delle libertà, è determinata nel restituire ai cittadini il principio della certezza della pena già fortemente compromessa dal lassismo della legislazione vigente”, dice la nota di An. “Il problema del sovraffollamento carcerario non si risolve rimettendo in libertà, se pur condizionata, condannati ancora in debito con la società – dice Landolfi – ma realizzando nuovi istituti di pena anche in considerazione del fatto che la popolazione carceraria italiana, riferita alla popolazione residente, è tra le più basse d’Europa”.
I radicali, invece, in prima fila nel sostegno alle proteste dei detenuti, plaudono all’iniziativa di Taormina e Biondi anche perché la proposta di legge riprende quella dell’ex senatore radicale Piero Milio nella scorsa legislatura. E chiedono con forza – con Sergio D’Elia, segretario di ‘Nessuno Tocchi Caino’ – che il Polo rinunci a continuare a vagheggiare l’amnistia. Amnistia che va “tenuta fuori dal dibattito presente e futuro” se non si vuole ottenere il risultato che “l’amnistia affossi l’indulto”.
Silenzio invece, sulla proposta, da parte dell’Ulivo, silenzio denunciato in prima fila proprio dai Radicali e da loro ritenuto figlio soltanto della “logica antiberlusconiana”

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