Volontariato
E lady Kennedy disse:gioca tutto e vincerai
Una sede a Washington, uno staff con 80 persone,un programma sociale che ha conquistato gli Usa.Così "S. O." è diventato la speranza per milioni di disabili
di Redazione
“Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze».Questa frase è stata pronunciata da Eunice Kennedy Shriver a Chicago ai primi Giochi internazionali di “Special Olympics” nel 1968.In tutti i
successivi Giochi, gli atleti hanno recitato questo motto adottandolo come giuramento, un rituale che apre ogni manifestazione. Il giuramento rinforza l?ideale per cui gli atleti si impegnano a raggiungere il maggior successo personale e si sforzano di vincere. La sede di ?Special Olympics? è a Washington e la sua direzione generale è composta da uno staff di circa 80 persone che lavorano in 8 dipartimenti. Il programma di S.O. fu creato da Eunice, sostenitrice per più di tre decenni della lotta per il diritto a una vita migliore delle persone con ritardo mentale. La signora Shriver lo formulò nei primi anni ?60 e si rese conto che era ottimale per i bisogni e le potenzialità di persone con ritardo mentale. Da allora il programma è cresciuto velocemente espandendosi a livello nazionale e internazionale. Nei primi anni lo ?Special Olympics? era finanziato dalla Fondazione Kennedy che ancora oggi fornisce assistenza tecnica, consulenza normativa e professionale. In un protocollo d?intesa firmato nel 1988 il Cio riconosce S. O. e accetta di collaborare con esso come rappresentante degli interessi degli atleti con handicap mentale. Il programma di S.O. riconosce l?importanza del ruolo delle famiglie (sono 15 mila quelle associate) nella formazione e nella motivazione degli atleti e mira a svilupparne il coinvolgimento mediante momenti di condivisione e scambio di esperienze per i familiari durante le gare. Anche i volontari sono compresi nel programma di S.O.: l?organizzazione tende alla formazione di quadri che dirigano l?operato dei volontari nei momenti delle attività sportive e attività parallele in modo da creare autentici rapporti di solidarietà verso la disabilità. Negli Usa ?Special Olympics? è molto popolare e può contare sulla sponsorizzazione di marchi di fama mondiale. Alessia Ferri
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