Cultura
Le nostre Olimpiadi sono davvero “speciali”
Nel Nord Carolina (Usa) sono attesi in settemila da 150 Paesi. Ecco come la squadra azzurra si sta preparando alle gare.Per conquistare loro e vincere una sfida che non è solo sportiva
Gli atleti disabili si stanno preparando in vista di un appuntamento sportivo che aspettano da quattro anni. E non sarà facile, perchè la concorrenza si preannuncia molto forte. L?appuntamento è quello della decima edizione di ?Special Olympics?, i Giochi olimpici per atleti con ritardo mentale, che si svolgeranno nel Nord Carolina dal 26 giugno al 4 luglio. Una manifestazione che registrerà la partecipazione di 7 mila atleti di oltre centocinquanta Paesi, mentre gli spettatori previsti saranno oltre 400 mila. Atleti il cui handicap non impedisce di utilizzare al meglio il loro potenziale psico-fisico se viene loro fornito un supporto adeguato. Questa certezza è una delle linee di forza di ?Special Olympics?. Il ritardo mentale, infatti, non deve essere confuso con una malattia mentale, ed è molto più frequente di quanto possiamo immaginare. Quasi il 3% della popolazione mondiale ha un rirardo mentale, di questi, circa il 60% ha un lieve ritardo, il 30% un ritardo moderato e solo il 10% un ritardo severo o profondo.
I cinquantotto atleti italiani che voleranno negli Stati Uniti, si cimenteranno nelle seguenti specialità: atletica leggera, nuoto, calcio a cinque e calcio a undici, ginnastica artistica e pallacanestro. Le aspettative per il podio sono poste soprattutto in coloro che gareggeranno nell?atletica leggera. I nostri atleti prenderanno parte al salto in alto, al lungo, al lancio del peso e alla velocità. «In quest?ultima specialità Cristian Soster è da medaglia d?oro», rivela Alfredo Minutillo, allenatore della nazionale di atletica leggera dei disabili mentali dal 1991. «Altre candidate all?oro sono Fabiana Tortora che pratica il Pentathlon e Francesca Fanelli per il salto in alto. Da qui alla partenza effettueremo alcuni raduni collegiali al Centro atletico di Formia, durante i quali i notri atleti svolgeranno tre allenamenti al giorno». La lunga tradizione calcistica del nostro Paese, apre qualche spiraglio in questa disciplina. Lo conferma Pierantonio Galimberti, coordinatore nazionale del calcio: «Una speranza per qualche medaglia arriva dal calcio a cinque, visto che ai recenti campionati europei ci siamo classificati alle spalle della Grecia, la squadra più forte in Europa. I nostri calciatori sono tutti ventenni e questo ci mette tra i candidati alla vittoria». A muovere i primi passi è invece la pallacanestro, che partecipa per la prima volta con dodici ragazzi. «Abbiamo già messo appunto gli schemi di difesa, dovremo ora perfezionare gli schemi di gioco di attacco», fa sapere Roberto Violante, allenatore della nazionale di basket dal 1988, che in precedenza ha guidato per sei anni quella di basket in carrozzina. «Il nostro obiettivo è quello di eguagliare i cestiti americani, che sono certamente i più bravi di tutti», conclude Violante. Gli allenatori presenti nel Nord Carolina per gli ?Special Olimpics? saranno circa duemila e i responsabili della nazionale italiana ne sono certi: la squadra azzurra che andrà negli Stati Uniti sarà tra le migliori e avrà tutte le carte in regola per vincere qualche medaglia e soprattutto per dimostrare che coraggio e abilità possono abbattere ogni barriera. A fare il tifo per loro, ci sono anche gli atleti delle 200 società sportive associate alla Fisd (Federazione sport disabili) che gestisce le attività di “Special Olympics Italia”.
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