Incubatori, acceleratori d’impresa, start up, innovazione sociale, valore condiviso, imprenditorialità sociale sono i Tag di una discussione aperta e profonda caratterizzata da un numero crescente ed eterogeneo di interlocutori. Dopo l’era dei “Policy Maker” dedicati a definire secondo un approccio “top down” il perimetro di regole e regolamenti utili ad alimentare lo sviluppo, in un’epoca segnata dal “presentismo” e da un “ desiderio fiaccato” (Censis 2011) sembra essere arrivato il momento dei “Makers” ossia giovani che ci provano, che non aspettano l’esito dell’ultimo vertice di Bruxelles per rischiare una business idea, ragazzi che antepongono “l’osservazione” al “ragionamento” e qualche volta “riescono”.
Nella crisi entropica, cioè di senso, che stiamo vivendo i Makers stanno emergendo, come il prototipo per attivare un nuovo modello, questa volta “bottom up”, capace di creare ed estrarre valore economico e sociale dalla creatività anteponendo il “fare” alla definizione di strategie economico-finanziarie.
Ecco quindi che “l’esperienza” e la capacità di connetterla e condividerla diventano gli ingredienti per alimentare una nuova prospettiva dell’innovazione sociale dove i successi di alcuni e i fallimenti di molti diventano driver per l’innovazione di altri e il tutto si riproduce allargando il mindset di una comunità che si autoriconosce e si autoseleziona sulla base di strumenti e fini comuni.
I “makers” testimoniano come sia importante passare da una relazione di “collaborazione” intesa come condivisione di strumenti per fini diversi ad una di “Co-operazione” intesa come condivisione sia degli strumenti che dei fini; ecco quindi che la Co-operazione (come principio) si ripropone come la cellula staminale per alimentare uno sviluppo che operi un cambio di paradigma in cui l’innovazione è al centro.
Co-operazione quindi … ma non solo. Occorrono motivazioni e desideri all’altezza … come quelli di Pier Mattia giovane imprenditore e fondatore di Uqido che pochi mesi fa, ad un corso di formazione sulle reti, raccontando la sua esperienza diceva “ Fare una start up è come avere una morosa. Pazzia e felicità …”
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