Norme e piattaforme per Start Up Sociali

di Paolo Venturi

Dopo la srl semplificata (istituita dal DL 1/2012 che ha introdotto l’art. 2463 bis del Codice Civile) per gli under 35 e la srl a capitale ridotto per gli over 35, oggi sono trapelate le novità dell’ultima nata delle srl agevolate, ossia la i-srl, dove “i” sta per per innovazione.

C’è da chiedersi: questa proliferazione di “veicoli giuridici” può alimentare e facilitare la nascita di nuove imprese e la produzione di ricchezza attraverso nuovi posti di lavoro? Che idea di sviluppo c’è alla base di  questa proposta? Credo che questo segnale, in attesa di essere misurato in termini di impatto (come dovrebbe), abbia un’alta valenza simbolica, in quanto individua i meccanismi generativi dello sviluppo nel protagonismo della persona (imprenditorialità), cercando di favorirne il tentativo e di migliorare le condizioni (ecosistema) per operare. 

In attesa di conoscere e giudicare i dettagli di queste annunciate proposte normative che ci aspettiamo possano facilitare la nascita di nuove imprese (quindi anche quelle sociali),  è importante riconoscere il ruolo fondamentale degli “incubatori” ossia di tutte quelle piattaforme pensate per le nuove start up sociali. Di questi temi se ne occuperà il prossimo workshop sull’Impresa Sociale di Riva del Garda (13-14 settembre) ed in particolare una sessione per la quale ho introdotto il tema con questa breve riflessione, che vi anticipo:

L’innovazione sociale intesa – in maniera generale – come la capacità di rispondere ai bisogni emergenti delle persone rappresenta uno dei campi in cui il settore non profit ha dimostrato da sempre il proprio carattere distintivo e non residuale.

A livello sociale, o più in generale, economico, l’innovazione è un processo che sebbene si caratterizzi per l’incertezza dell’esito, non può essere inteso come un risultato del tutto casuale e spontaneo. L’innovazione pertanto è  da intendersi come una strategia, un orientamento che va perseguito a livello collettivo, una dimensione in cui – ancora una volta – cruciale sembra essere il ruolo giocato dalle regole e in generale dall’ecosistema , dunque dall’impatto sui comportamenti che esse sono in grado di esercitare.

L’innovazione è contestualizzata nell’ambito di una più generale teoria dello sviluppo dei sistemi economici, caratterizzati da mutamenti improvvisi e spontanei che muovono il sistema da una situazione di equilibrio iniziale verso un nuovo stato, dove un ruolo decisivo è giocato dall’ecosistema ossia dalle regole e dalla  moltitudine dei soggetti che direttamente o indirettamente concorrono ad alimentare un processo generativo di nuove imprese (start up).

Negli ultimi venti anni  l’impresa sociale ha trovato nella “comunità” e nella condivisione di interessi comuni i meccanismi generativi ed evolutivi , oggi l’avvento delle nuove tecnologie e l’accelerazione del ciclo di vita del “prodotto” richiedono alle imprese sociali di misurarsi anche con nuovi soggetti “facilitatori” come  gli “incubatori”,  capaci di stimolare processi di “managerializzazione” e di nuovi “business model” tesi a  coniugare efficienza  e impatto sociale.

La possibilità di far nascere nuove imprese in campo sociale dipende quindi, anche, dalla presenza e dalla qualità di strutture in grado di accelerare i processi di innovazione: strutture che possono essere profit  oriented , not for profit, cooperative, pubbliche e  addirittura filantropiche.

La sessione del Workshop, pertanto,  si pone come obiettivo quello di approfondire il ruolo di questi soggetti nell’ecosistema dell’imprenditorialità sociale cercando di soffermarsi su  quali servizi offrono, come funzionano e quali risultati hanno fin qui prodotto queste esperienze.

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