Cultura
Cinquantamila i malati E metà sono di serie B
Solo in 24 mila ricevono cure adeguate. Mentre per un esame bisogna aspettare in media 27 giorni. Migliore la situazione dei farmaci,disponibili ma non rimborsati
di Redazione
Sono più di due milioni in tutto il mondo i malati di sclerosi multipla, una patologia cronica e progressiva del sistema nervoso centrale che è altamente invalidante, e le cui cause sono ancora oggetto di studio. In Italia, i malati sono 50 mila, in base a quanto risulta da un?indagine, ?Lo scenario assistenziale per la sclerosi multipla?, condotta dalla Fondazione italiana che si occupa della malattia (Fism), in collaborazione con l?azienda farmaceutica Serono. Un?indagine che ha soprattutto evidenziato come meno della metà delle persone malate, cioè circa 24 mila, ricevano un?assistenza adeguata.
Nel nostro Paese è stato, dunque, riscontrato un?ulteriore buco nel Servizio sanitario nazionale. Un buco che, come spesso accade, non sta nella mancanza delle strutture (sono 117 i centri specializzati maggiori, distribuiti in modo uniforme sul territorio nazionale), quanto nel loro funzionamento: per esempio, i malati devono aspettare in media più di 27 giorni per effettuare, da esterni, una risonanza magnetica, mentre si scende a una settimana in caso di ricovero; molto spesso, quindi, i pazienti vengono ospedalizzati solo per essere sottoposti all?esame, con i conseguenti costi per il Servizio. E per il ricoverato stesso, visto che in oltre la metà delle strutture i servizi igienici risultano essere inaccessibili.
Più allegra è, invece, la situazione che riguarda le cure, dato che l?accesso al Beta interferone, farmaco fondamentale per il trattamento della malattia, è ben supportato in tutto il Paese. Un panorama medico che vede anche la presentazione, in combinata con l?indagine, di un nuovo tipo di interferone (il Beta 1a) prodotto dalla Serono, il cui costo sarà parzialmente rimborato ad alcune tipologie di ammalati. «Ma il vero tema caldo da sottolineare», spiega il professor Mario Battaglia, presidente della Fism, «è proprio quello della rimborsabilità. Va allargata a tutti gli interferoni approvati, così come accade nel resto d?Europa». ?
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