Salute

Gambe

di Noria Nalli

Non cre­devo in fondo che sarebbe mai successo.

Per la seconda volta le gambe mi cedono,

non reg­gono il mio corpo.… non rie­sco a sol­le­varmi dalle sedie

E poi sono pesante, come un povero pachi­derma zoppo..

Ho paura!

Ter­rore del mio stato di infermità…

di per­dere la mia dignità di donna

ed il pia­cere di accu­dire e strin­gere la mia bambina.…

 

Esistono varie forme della folle sclerosi multipla. . La mia è conosciuta come  Recidivante/Remittente.  Coloro che ne soffrono passano da periodi di quiescenza a momenti di riacutizzazione della malattia, che, essendo molto “fantasiosa” può colpire un po’ dove vuole: la vista, l’udito, la sensibilità, la parola, il movimento di un dito, una mano, un braccio…delle gambe. Sottoponendosi a una serie flebo di cortisone, quasi sempre, la maggior parte dei sintomi regredisce, ma rimane un margine di disabilità. L’attacco che colpisce gli arti inferiori è uno dei peggiori spauracchi di noi malati. “Finire su una sedia a rotelle” è la classica frase usata in questo caso. Il verbo “finire”, implica l’ineluttabilità di una situazione, l’impossibilità di una vita futura. Ti siedi in carrozzina e la tua vita termina, finisce appunto.

Quando è successo a me, passavo ore crogiolandomi masochisticamente nell’ascolto in cuffia di “Sedia a ruote” di Renato Zero. Per fortuna NON E’ FINITA e NON FINISCE COSI’!

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