Salute

camera 12 – un ricovero in neurologia

di Noria Nalli

Un numero …un ricordo inde­le­bile incroci di sto­rie, drammi, dispe­ra­zione e felicità. Sono entrata, sro­to­lata bru­tal­mente da una barella. Tu mi hai salu­tato sor­ri­dente e stra­nita dolce e lunare come una bimba. Nel volerti bene ho cono­sciuto il tuo dramma, la vita ti stava abban­do­nando senza pri­varti del sorriso. Di notte imma­gi­navo di entrare nel tuo corpo e spaz­zare via le cel­lule malate, dolce Mary. Poi è arri­vata Veronica…spesso piangevi. Ti pen­sa­vano folle, ma tu sen­tivi solo il peso di una vita, spre­cata, vis­suta male, molti dolori, pochi amori e una sen­si­bi­lità che diven­tava quasi veggenza… ““Tremo, non resi­sto più… che brutta malat­tia“ con­ti­nuava a ripe­tere Betta. La depres­sione le riem­piva gli occhi di pianto, senza toglierle però il desi­de­rio di amare di vivere sto­rie roman­ti­che e riab­brac­ciare un figlio lon­tano, scap­pato chissà dove. Camera “12”… la stessa barella mi ha depo­si­tato altrove, ma il ricordo arde den­tro di me e, chissà come, MI SENTO PIU’ FORTE

dal mio blog http://ritrattidicorsia.overblog.com/camera-12

 

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