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La Bindi boccia l’elettrochoc
La circolare Bindi,firmata dal ministro il 15 febbraio,sulla salute mentale boccia l'elettrochoc e cambia completamente indirizzo questo tipo di terapia.
di Redazione
La circolare Bindi, firmata dal ministro il 15 febbraio, sulla salute mentale boccia l?elettrochoc e cambia completamente indirizzo rispetto alla precedente (del 2 dicembre 1996) che definiva indispensabile questo tipo di terapia.
La nuova circolare è nata dopo che il ministro Rosy Bindi aveva revocato le linee guida firmate nel ?96 e rinnovato le commissioni del Consiglio superiore di sanità e affidato all?Osservatorio per la salute mentale il compito di preparare una nuova direttiva. Se nella precedente l?elettrochoc veniva definito uno strumento terapeutico talora indispensabile e indispensabile nel malato affetto da depressione delirante, stupore maniacale e mania – confusa, schizofrenia, catatonia, gravi disturbi mentali in gravidanza, psicosi puerperale, ora i termini sono cambiati con forti limitazioni all?utilizzo di questo tipo di terapia. L?elettrochoc, superato dalle nuove terapie, va usato solo se il paziente è affetto da depressione grave con sintomi deliranti e resiste ai farmaci. L?uso è previsto in casi particolari ed è ingiustificato nel caso di disturbi di tipo schizofrenico.
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