Lo ripeto da diversi post: sto scrivendo un libro sulle avventure semiserie delle mie gambe. È un continuo tuffo nel passato e nei ricordi. Pensare a come è cambiata negli anni, la mia andatura, a causa della perfida convivente demielinizzante, è davvero terapeutico un ottimo esercizio di medicina narrativa! A volte i ricordi inducono al sorriso, altre al dubbio e alla rabbia, ma questa volta ho scelto una strada più ardua. Ho provato a guardare delle vecchie foto, ma, affrontare quelle immagini del passato, mi ha provocato una profonda nostalgia e devo ammettere che mi sono fatta dei bei pianti. A casa di mia madre, mi sono persa nei miei ricordi bimba e ho trovato anche la fatidica foto in bicicletta, a 13 anni sulla Graziella. Non sono mai stata una gran ciclista, ma da bambina amavo la bici ed il senso di libertà che mi regalava. Ora non ho più l’equilibrio sufficiente per salire su una bici normale. Si, devo dire che, questa consapevolezza ed il senso di perdita, nei confronti della Noria del passato, mi ha rattristato! Chissà se questo momento negativo potrà servire ad indurmi finalmente a provare una handbike o un triciclo, che invece sono fatti apposta per le persone con i miei problemi?
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