Intercettati nel carcere di Milano Opera nuovi colloqui del padrino Totò Riina con un boss della Sacra Corona Unita che gli chiedeva come avrebbe fatto ad eliminare il magistrato Di Matteo che indaga sulla trattativa Stato-mafia se l’avessero portato in una località segreta. La risposta: “Tanto sempre al processo deve venire“.
Tutte le volte che vado dentro, nel carcere di Milano- Opera, non sento la presenza di Riina. Passi le barriere ed entri in uno strano limbo. Terra di nessuno. Ovatta. Il mondo è lasciato fuori. Silenzio. Dentro, la vita sembra un’altra cosa.
Al mattino la rugiada ghiacciata avvolge le foglie del giardino del carcere in una corazza scintillante. Ci sono ancora dei boccioli di rose. In sartoria non ho mai sentito parlare di Riina. E’ come se non esistesse. Una vita parallela. Dentro non c’è e fuori va sui tg. Sembra la metafora dei nostri tempi.
Con Toni ho selezionato tre nuovi sarti. Mike non snocciola più il rosario, ma impara a cucire. Bob si destreggia col disegno tecnico. Sembra bravo. E Tiger va che è una meraviglia. Insieme stanno imparando un nuovo mestiere. Insieme, stanno imparando a fare le cose insieme. Ad andare avanti. In un modo nuovo. Senza boss. Senza Riina.
Giovani che usciranno vecchi. Se solo potessimo cambiare la storia! fermare quegli attimi. Calmare quel mostro che quando esce devasta. … Il pm Di Matteo dice che non se ne va da Palermo e non lascia il suo lavoro. Ha ragione. La storia non si cambia. Bisogna andare avanti.
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