Volontariato

Se Borseggi finisce nel blog del Corriere

di Elisabetta Ponzone

“Occorre investire sull’uomo, non sul reato. – afferma Massimiliano Forgione, direttore del carcere di Sant’Angelo dei Lombardi – E’ indispensabile formare i detenuti per facilitare il loro inserimento nel mercato del lavoro, è necessario investire nelle misure alternative alla pena e l’obiettivo più alto è quello di riuscire a collegare il carcere col territorio”. Parole sante. Inutile cercare di usarne altre. O volersi spiegare meglio. No sarebbero mai così giuste come queste di Forgione che dirige un carcere modello, ovvero un istituto penitenziario, primo e unico, autogestito dai detenuti, nel profondo sud, in Alta Irpinia, dove i detenuti lavorano, si danno da fare, si autogestiscono e sono uomini anche felici.

Volevo parlarvi del decreto svuota carceri, ma non ne so molto di più da quello che leggo sui giornali. Domani vado dentro e chiederò ai ragazzi. Poi vi racconto. Intanto, quello che so è che è stato approvato da Montecitorio e che ora passa a Palazzo Madama, dove dovrà essere approvato entro fine febbraio, altrimenti decade. Il decreto prevede  la liberazione anticipata, ossia uno sconto di buona condotta retroattivo, ampliato da 45 a 75 giorni, ogni 6 mesi di detenzione, sotto l’approvazione del giudice di sorveglianza. Anche se la misura non è applicabile per le condanne di associazione mafiosa e per delitti gravi; inoltre saranno introdotti i braccialetti elettronici, mentre aumenterà la soglia di pena da scontare per l’affidamento in prova ai servizi sociali, da 3 ai 4 anni e, per i meccanismi di uscita, invece, si prevedono almeno 1700 detenuti beneficiari nei prossimi mesi. Insomma, temi scottanti.

In realtà, oggi, volevo raccontarvi una bella cosa, ma anche questa è già stata scritta. Così mi permetto di linkarvela qui direttamente. Si tratta del blog del Corriere economia a cura di Dario Di Vico nel quale Silvia Pagliuca scrive di noi, della nostra sartoria nel carcere di Milano-Opera, del museo Bagatti Valsecchi e, soprattutto, dei nostri ragazzi. Insomma, oggi mi permetto di poltrire e darmi un po’ di arie, dando spazio a chi ha già fatto il lavoro per noi. E molto bene! Ecco qua:

http://nuvola.corriere.it/2014/02/06/borseggi-quando-il-museo-sta-dalla-parte-dei-carcerati/

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