Martedì 25 giugno sarà in votazione alla Camera dei Deputati la mozione sottoscritta dai gruppi parlamentari di Sinistra Ecologia e Libertà e Movimento 5 Stelle, ai quali si sono aggiunti 14 deputati del Partito Democratico per un totale di 158 firmatari, che chiede al governo la cancellazione della partecipazione italiana al programma dei cacciabombardieri F-35 Joint Strike Fighter.
E’ un importante punto di svolta della campagna Taglia le ali alle armi, condotta congiuntamente da Rete Italiana Disarmo, Campagna Sbilanciamoci e Tavola della Pace, che dal 2009 avanza questa richiesta. Contro la sciagurata scelta di acquistare spaventosi strumenti di morte, che saranno dotati di armi nucleari, contraria allo spirito ed alla lettera della Costituzione repubblicana – nella quale in un momento di grave crisi economica e sociale del Paese si spenderanno qualcosa come 14 miliardi di euro (che diventeranno 50 per l’intera vita del programma) – sono state raccolte 80.000 firme, votate oltre 60 mozioni e ordini del giorno in Comuni, Province e Regioni, sottoscritto un appello da personalità della società civile come Ascanio Celestini, Luigi Ciotti, Riccardo Iacona, Chiara Ingrao, Gad Lerner, Fiorella Mannoia, Savino Pezzotta, Roberto Saviano, Cecilia Strada, Umberto Veronesi, Alex Zanotelli e tanti altri.
Nella recente campagna elettorale tutti i partiti sembravano quasi vergognarsi dell’aver voluto perseverare nella scelta armata più costosa e bellicista della nostra storia (che invece è stata ripensata da Canada, Olanda, Australia e Turchia), rimpallandosi le responsabilità nella memorabile puntata televisiva di Presa Diretta di Riccardo Iacona del 3 febbraio scorso, dall’impegno alla riduzione preso dall’allora segretario del PD Pierluigi Bersani alla dichiarazione di netta contrarietà di Silvio Berlusconi alla rivendicazione di Mario Monti del ridimensionamento del programma da 131 a 90 F-35 operata dal suo governo. Eppure, alla vigilia della discussione alla Camera della mozione di cancellazione, il ministro della difesa Mario Mauro del nuovo governo – sostenuto da quelle stesse forze politiche coalizzate – annuncia incredibilmente che il Parlamento potrebbe decidere di ripristinare i 40 esemplari di caccia tagliati! Salvo parziali smentite del giorno dopo…
Mentre non si trovano risorse per il lavoro, la scuola, la salute e la giustizia sociale, questo balletto politico intorno a spaventosi strumenti di guerra ha ormai superato il limite della decenza.
Finalmente, martedì 25 giugno sarà il giorno della verità e si capirà chi davvero è contro e chi è a favore. Per la prima volta – se molti deputati di maggioranza agissero secondo coscienza e Costituzione – potrebbero esserci alla Camera dei Deputati i numeri per fermare definitivamente questo programma bellicista. Di questa importante decisione ciascuno di noi non è solo spettatore ma può essere attore del risveglio delle coscienze, scrivendo personalmente ai deputati della propria circoscrizione e chiedendo loro di votare la mozione per fermare il programma degli F35 e per ridurre le spese militari a favore del lavoro, dei giovani, del welfare e delle misure contro l’impoverimento degli italiani. Ora si può e si deve fare davvero.
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