Una nuova era per la cooperazione sociale

di Alessandra Piraino

Ormai quasi due settimane fa si è svolto l’evento FARE RETE: Cantieri per l’innovazione sociale la due giorni promossa dal Gruppo CGM che ha visto i cooperatori e i progettisti della Rete CGM (e non solo…)  in azione verso una nuova era della cooperazione sociale per un futuro che vuole proprio partire dai concetti e dalle idee diffuse durante i tanti momenti di discussione.

“CGM, dopo 25 anni di storia dedicati al servizio del paese e delle comunità in favore delle persone svantaggiate si trova oggi a un bivio, a svolta epocale, nella sua storia CGM è sempre stato innovativo, ha prodotto servizi e ha offerto opportunità a tutti i cittadini delle proprie comunità, è stato elemento di coesione sociale. Gli strumenti accumulati in questi anni, oggi sembrano non avere più efficacia, in virtù di una crisi del settore del welfare italiano.” – Afferma così il presidente Stefano Granata – “Tuttavia, CGM non può venir meno a questo suo spirito innovativo, a questa sua capacità di innovare sul territorio, di rendere le persone vicine e di portare idee nuove e si sta aprendo a nuovi scenari di mercato.”

Le nuove tecnologie, le fonti rinnovabili, le politiche attive del lavoro, la salute queste alcune delle filiere dove è emersa l’innovazione che c’è nella Rete CGM e quella che si potrà creare nei prossimi anni a venire.

Un’innovazione che parte dalla necessità di nuovi modi di concepire dove siamo e dove vogliamo arrivare.

“CGM si sta impegnando in mercati in cui c’è più domanda delle persone nelle comunità, quindi si impegna ad oggi sul tema della salute, dell’ ambiente, della casa, della cultura, educazione e delle nuove risorse che possono nascere nei territori. Lo fa nella maniera sua più congeniale, lo fa nei territori che compongono il nostro paese emergono tutte quelle esperienze,  quindi attività, pratiche effettive, di esperienze che vengono portate a patrimonio di  tutta la rete e di tutto il territorio nazionale, e da qui nascono idee con filiere di natura più lunga e quindi di natura nazionale.” – continua il Presidente.

Lo scopo della due giorni era proprio quello di FARE RETE e creare un’innovazione trasversale generata dai legami che uniscono le realtà territoriali di CGM. Realtà che negli ultimi anni hanno visto nascere nuovi fenomeni, i cosiddetti “Ibridi a matrice cooperativa” che sono stati studiati nello specifico nella ricerca “Hybrid Organization”che è stata presentata dal Segretario di Iris Network, Flaviano Zandonai, durante la plenaria del 15 novembre.

“L’elemento più interessante che ha caratterizzato la vita CGM nell’ultimo anno è la nascita di queste cosiddette società ibride, nel senso che buona parte degli investimenti della nostra rete ha fatto nel corso dell’ultimo anno, stiamo parlando di diversi milioni di euro, l’ha fatto per intraprendere nuove attività sulla filiera dei nuovi mercati” – continua Granata – “Sono nate società nel campo della salute, nella cura della persona, società che si occupano di energie rinnovabili , turismo, dell’abitare, del ramo del sociale e la caratteristica di tutte queste società è che sono società con maggiore caratterizzazione quindi con una forte sottolineatura dell’investimento patrimoniale, non solo dal punto di vista economico e soprattutto di altri  soggetti che non fanno parte della cooperazione sociale. Ciò significa che diventiamo registi e attori di processi all’ interno delle comunità, non solo creando nuovi posti di lavoro e aprendoci a nuove filiere di mercato, ma mantenendo fede alla nostra mission originaria che è quella di essere connettori di coesione sociali all’ interno dei nostri territori.

 

 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA