Famiglia

Da grande voglio fare il Capitano

di Jennifer Zicca

Sono mesi in cui osservo amici e conoscenti miei coetanei che si accingono ad intraprendere un lavoro arduo, molto probabilmente il più difficile che esiste, essere Genitore.

Essere genitori è un mestiere nobile, sei genitore se sei anche il capitano che impartisce i primi insegnamenti al suo equipaggio, le prime fondamentali manovre per navigare nelle acque torbide dell’oceano della vita. Devi insegnare, dare il buon esempio, essere presente e dar forza.

Una mia amica con lo sguardo languido ammirando il suo bimbo appena nato e la sua principessa bionda mi spiega: “Sai Je, è difficile essere genitori. E’ proprio vero quando ti dicono che sino a quando non lo provi non lo capisci realmente quanto ci si senta in dovere di proteggere le creature che hai sentito crescere dentro di te”.
Già è proprio così, diventi colui che deve proteggerli sino a quando questi non saranno in grado di salpare verso l’indipendenza.

Però, perché c’è sempre un però, sentendo le sue parole mi sono squagliata come burro al sole, e lacrime ardenti mi hanno inondato il viso: “Queste parole mi emozionano e mi feriscono al tempo stesso, perché non tutti i genitori hanno questa concezione dei figli, i miei non avevano questi principi”.
Alcuni genitori sbagliano con i propri figli, non riescono ad essere dei buoni esempi, ed ahimè spesso la motivazione di questo è che a loro volta non hanno avuto modo di rielaborare gli errori dei propri genitori, scolpiti con ferite brucianti nel proprio cuore.

Gli sbagli possono assumere mille sfumature di nero: la violenza, gli abusi, le troppe attenzioni, mettere i figli sotto una campana di vetro, essere drogati e/o alcolizzati, essere anaffettivi… Tutti questi errori possono turbare la crescita emotiva dei minori, possono ferire i sentimenti di questi, possono deviare i comportamenti di queste creature.

Vi faccio un esempio: un capitano ubriaco insegna per la prima volta ai marinai le procedure per uscire dal porto, i suoi allievi potrebbero trovarsi a loro volta in condizione di navigare ubriachi, alla fine se l’insegnante lo fa lo possono fare pure loro.

Io so che mi impegnerò, come vedo fare a tanti miei amici e conoscenti, per diventare un capitano saggio, autorevole, con principi da seguire, con un esempio da dare. Ci metterò tutte le mie forze per diventare un bravo Genitore.

Ingegnerò ogni mia cellula per poter dare tutto quello che ho di morale, mi impegnerò e mi spingerò ai confini dei miei limiti per non commettere gli errori che ho vissuto sulla mia pelle

Sono io la padrona del mio futuro e delle mie azioni, sono il capitano della mia vita e vorrò essere il miglior capitano per i miei figli, non mi serviranno medaglie al valore, ma solo il sorriso delle mie creature e sapere, nel mio cuore, che i miei piccoli un giorno saranno a loro volta dei Capitani di Vita.

“Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino;
Io sono il capitano della mia anima.”
Dal film “Invictus” – N. Mandela

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.